Alcuni degli studenti dell’istituto del Cossatese e Vallestrona, frequentanti il Liceo delle Scienze Umane coordinati dalla professoressa Sonia Benna, stanno portando avanti un interessante progetto in collaborazione con Amnesty International: Amnesty, come noto, è un Movimento globale di persone che lavorano insieme per promuovere difendere i diritti ovunque nel mondo, in modo indipendente dai governi, da qualsiasi ideologia politica, interesse economico o credo religioso.
Il progetto è denominato “La crociata dei bambini” e ha come principale obiettivo quello di sensibilizzare gli studenti alla tematica delle guerre, aiutandoli a sviluppare un pensiero critico sul tema e ad empatizzare maggiormente con le persone coinvolte dalle tragedie raccontate dai media.
Per prima cosa, dunque, i ragazzi stanno affrontando una fase di formazione, poi, facendo tesoro di quanto appreso, progetteranno interventi di sensibilizzazione nelle scuole secondarie di primo grado, organizzando anche una serata informativa e una mostra.
Al centro del lavoro c’è un libro intitolato “La crociata dei bambini” (il titolo ispira il nome dell’iniziativa), ispirato ad un’opera di Bertolt Brecht: è una poesia composta nel 1941, durante la seconda la guerra mondiale, per raccontare la fuga dei bambini dalla Polonia invasa dai soldati. Alla luce dei recenti avvenimenti, questi versi risultano più attuali che mai.
Nelle scuole gli interventi inizieranno proprio con la lettura e l’interpretazione del testo di Brecht, che sarà lo spunto da cui partire per attivare un momento di riflessione comune, uno spazio in cui lo sguardo sulla storia passata potrà accendere il desiderio di un cambiamento e rafforzare i sentimenti di empatia.
Il progetto è iniziato con l’intervento di Riccardo Noury, portavoce ufficiale di Amnesty International Italia, con il quale i ragazzi hanno avuto il piacere di conversare, ed è proseguito con l’incontro con Emilia Astori, educatrice ai diritti umani, con la quale è stata svolta un’attività di riflessione in gruppo. Seguiranno gli incontri con Daniela Almansi, traduttrice del libro ed infine Flavia Citton e Chiara Pacifici, operatrici nell’ufficio Educazione e Formazione Amnesty International.
Il progetto per noi che vi prendiamo parte è particolarmente stimolante sia per i modi in cui procede, sia per il fine perseguito. Infatti, noi studenti avremo l’opportunità di imparare molto, ad esempio sviluppando la capacità di lavorare in gruppo, migliorando quella di progettare e relazionarsi con gli altri: il fine di queste iniziative e quello, a piccoli passi, di cambiare le cose modificando lo sguardo delle persone sugli eventi e quindi rendere possibile che oggi la storia abbia un finale diverso, perché oggi si può ancora fare quello che per i bambini del 1939 non è stato fatto.