Un’esperienza di confronto con giovani di tutto il Piemonte

Dal 16 al 18 gennaio un gruppo di sei studenti del Liceo ha preso parte, a Torino, al progetto IMUN, una simulazione di dibattito dell’ONU che ha coinvolto un centinaio di studenti di tutta la regione. Abbiamo intervistato Lara Gila di 5D, che ha partecipato al progetto per farci spiegare meglio di cosa si tratta.

Come mai hai deciso di partecipare?

Siccome all’università mi piacerebbe studiare relazioni internazionali, ho pensato di partecipare alla simulazione delle Nazioni Unite per avvicinarmi un po’ all’ambiente e ai temi che riguardano questo percorso e per capire se effettivamente fosse la strada per me.

Per quale Stato hai parlato? Ti è piaciuta la scelta?

Ero la delegata del Canada e trattavamo il tema dell’istruzione nei paesi in guerra. La nazione mi è stata assegnata casualmente dalla commissione e sono stata fortunata rispetto a molti che invece rappresentavano stati meno importanti o addirittura sconosciuti. In ogni caso, indipendentemente dalla ricchezza e dal potere della nazione, tutti sono riusciti a partecipare attivamente e a farsi valere.

Come si è svolto il dibattito?

Per aprire un dibattito veniva proposta e votata una mozione che passava soltanto se otteneva il consenso della maggioranza. Si alternavano momenti di moderated caucus, ovvero dibattito presieduto dalla commissione, e unmoderated caucus, durante il quale potevamo alzarci e discutere direttamente, cercando inizialmente di stringere alleanze e successivamente di scrivere la resolution.

Hai trovato difficile il tema affrontato?

Cercare soluzioni agli effetti della guerra sull’istruzione non è stato un argomento semplice da affrontare, nonostante sia meno divisivo rispetto ad altri più controversi, in cui si creano dibattiti veri e propri tra le varie opinioni. Nel nostro caso, invece, tutti collaboravamo per lo stesso fine, ovvero formulare una resolution che permettesse di garantire ai bambini di continuare ad andare a scuola il più possibile in sicurezza. Alla fine, la risoluzione è passata quasi all’unanimità ed eravamo tutti molto soddisfatti del lavoro svolto!

Sei soddisfatta dei risultati?

Sono molto contenta di aver partecipato e ancora più convinta di voler proseguire un percorso simile. L’ambiente che si è creato in questi tre giorni era molto inclusivo e basato sulla collaborazione, infatti chiunque esprimesse la sua opinione veniva ascoltato. Inoltre, il fatto che fosse completamente in inglese l’ha reso stimolante anche dal punto di vista linguistico.

Concludo l’intervista con dei complimenti perchè Lara, con la compagna, Beatrice alla fine della simulazione ha ricevuto la Honorable Mention, che premia chi si è distinto durante le varie fasi del dibattito.

Giulia C.