La banalità del male
Durante la mattinata di venerdì 20 gennaio, gli studenti e le studentesse delle quinte e 4L delle sedi di Cossato e di Vallemosso si sono incontrati in Aula Magna per assistere alla rappresentazione metateatrale di Sandra Cavallini intitolato “La banalità del male”. Si è trattato di uno spettacolo che per anni era stato proposto alle classi dell’ultimo anno ma, a causa della pandemia, non era più stato possibile portare nella nostra scuola.
Lo spettacolo è una riduzione scenica del libro di Hannah Arendt, essenzialmente il diario dell’autrice inviata dal New Yorker ad assistere al processo di Adolf Eichmann che si svolgeva a Gerusalemme. Eichmann fu un gerarca nazista, uno dei maggiori responsabili operativi del sistema dei campi di concentramento, che nel 1945, a guerra finita, fuggì in Argentina. Qui fu rintracciato e catturato dal Mossad, il servizio segreto israliano, e condotto a Gerusalemme per essere processato. L’esito fu una condanna alla pena di morte per impiccagione eseguita nel 1962.
L’attrice Sandra Cavallini ha interpretato in maniera brillante l’autrice Hannah Arendt nel ruolo di insegnante universitaria mentre spiegava ai suoi studenti la vita e il processo di Eichmann soffermandosi soprattutto sulla questione della consapevolezza/inconsapevolezza dei killer nazisti. Hannah Arendt, a cui Sandra Cavallini prestava la voce, sottolinea come tutti i mali compiuti dai nazisti non fossero dovuti in primo luogo ad un’indole maligna radicata nell’a
nima, quanto piuttosto ad una completa inconsapevolezza del significato delle proprie azioni.
Infine, terminato lo spettacolo, si è aperto un interessante dibattito tra studenti, attrice e insegnati sull’argomento. Sono emersi interessanti punti di vista a partire dalle domande che sono scaturite nell’animo degli spettatori. Possibile che nessuno si sia mai opposto agli ordini dei superiori nazisti? Si sono mai fatti delle domande sui compiti che svolgevano? Come potevano convivere con le numerosissime morti sulla coscienza? Come mai è stato così facile accettare il male che si stava compiendo?
Costanza