Quel libro noioso
Ciao,
sono il libro che viene sempre assegnato in estate dai professori agli allievi. Sono venuto dallo psicologo perché sono stanco, stanco di essere escluso, di essere ritenuto noioso. Quando vengo assegnato dai professori la mia felicità è massima, nessuno mi compra mai, sempre e soltanto vecchi noiosi che annoiano pure me. Però mi rattristo quando alla fine mi accantonano sul comodino o dentro un cassetto. Si, mi sento solo, ho bisogno di parlare, di raccontare la mia storia che nessuno vuole mai ascoltare. Il mio ultimo padrone, quello attuale, non ha nemmeno letto il mio primo capitolo della mia storia, si è fermato al titolo, giudicando il libro dalla copertina, quando anche i bambini sanno che un libro non deve essere giudicato solo dalla copertina.
Ogni sera, quando si sdraia sul letto, spero che legga almeno una pagina ma non mi rivolge nemmeno uno sguardo, scruta il suo telefono e mi ignora.
Sono un libro classico ed io che ho fatto la storia adesso non vengo più considerato. Provo un’invidia assurda quando vedo altri libri, per lo più romantici, appena usciti e già pronti per essere dimenticati, essere apprezzati più di me. Le ragazze li riempiono di vita, ci appiccicano sopra post-it, scrivono commenti e evidenziano le parti preferite.
A me non è mai successo nulla del genere, l’unico colore che ho preso è stato il giallo, quello delle pagine che invecchiano, insieme all’odore di antico e alla saliva degli anziani che, per voltare pagina, si leccavano le dita.
Ma adesso basta! La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato questo scambio di battute: “Fra poco inizia la scuola, hai letto il libro che ti ho preso?” ha detto la mamma del mio “non” lettore: “No mamma, ti ho detto che non leggerò mai sto libro schifoso” ha risposto lui. Poi hanno proseguito: “Pensi che i soldi cadono dalle nuvole, io quel libro l’ho pagato”; “Io ti avevo detto che era facoltativo! Sei tu che hai insistito per comprarlo!”.
A quelle parole mi sono sentito morire dentro, ma adesso ho deciso: verrò venduto in edizione limitata a un costo elevato, non posso essere preso da chiunque. Anche io ho un valore.
Rachel A.