Continuando le interviste agli sportivi abbiamo intervistato Erick Marangone, di 2D, che gioca a scacchi a livello nazionale.
Che sport pratichi? Cosa ti ha spinto a sceglierlo e cosa ti motiva a continuare a praticarlo a livello agonistico?
Gioco a scacchi da quando ho 6 anni, grazie a mio nonno che in un giorno di pioggia ha tirato fuori la scacchiera e mi ha insegnato a muovere i pezzi. Ho trovato fin da subito questo gioco interessante perché pieno di possibilità e strategie; quindi, sono andato a frequentare un circolo di scacchi per approfondire le mie conoscenze. Continuo a praticarlo a livello agonistico perché è un gioco molto divertente e mi piace come per molte ore di partita bisogni rimanere concentrati e studiare le strategie migliori per vincere la partita.
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella tua carriera sportiva fino ad ora? Come l’hai superata?
Ho affrontato molte sfide importanti come tornei nazionali dove sono riuscito a ottenere buoni risultati (il miglior risultato é stato un quarto posto), ma ho anche giocato tornei internazionali contro giocatori tra i primi in Italia. La mia sfida più combattuta e difficile l’ho affrontata a settembre quando ho dovuto giocare dalle 9 del mattino fino alle 14. Alla fine sono riuscito a vincere grazie al sangue freddo e la forza che mi ha spinto a non mollare mai anche in situazioni difficili, ma è stata veramente dura dopo tante ore di gioco e di riflessione. Ero molto stanco, spesso in questa disciplina si tende a sottovalutare questo aspetto, ma mentalmente e fisicamente giocare una partita a livello agonistico per 5 ore è molto difficile!
Quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine, sia nello sport che nello studio?
In questo momento non ho un obiettivo preciso ben fissato, io vorrei cercare di allenarmi sempre di più e vedere il massimo di quello che posso fare! Però sicuramente nel giro di un anno e mezzo spero di acquisire il titolo di Maestro, anche se richiederà molto impegno e tempo. A lungo termine spero di spingermi ancora più avanti e acquisire il titolo più alto, Grande Maestro. Sarà molto difficile ma darò tutto per farcela! Voglio sicuramente dare il meglio anche nello studio, cercando di ottenere i risultati migliori possibili e darmi delle soddisfazioni. Al momento sono molto contento del mio percorso scolastico e spero di continuare così, vorrei andare all’università dopo il mio percorso qui al Cossatese e cercherò di dare il massimo!
C’è qualche figura – come un allenatore o un compagno di squadra – che ha avuto un’influenza speciale sul tuo percorso?
Dall’età di 6 anni ho sempre preso lezioni da un maestro privato di Biella, è stato parte fondamentale del mio percorso perché mi ha aiutato a migliorare, a spiegarmi nuove nozioni e ad analizzare i miei errori durante le mie partite. Ora da qualche mese (avendo completato il percorso con lui) ho smesso di andare e sto prendendo lezioni da un altro maestro per fare un altro salto di qualità e per migliorare. Come figura sportiva al di fuori degli scacchi mi ispiro al calciatore Cristiano Ronaldo perché lui ha sempre avuto la capacità di non mollare e continuare a migliorarsi, grazie alla sua mentalità è riuscito a realizzare il suo sogno!
Che ruolo hanno il sostegno della famiglia e degli amici nella tua crescita sportiva e scolastica?
La mia famiglia è parte fondamentale del mio percorso perché mi accompagna ai tornei e mi supporta sempre anche nei momenti difficili, sia a scuola ma anche negli scacchi. Sono però parte importante anche i miei amici. Spesso li trovo ai tornei e insieme ci divertiamo, ma alcune volte ci alleniamo anche insieme risolvendo esercizi di scacchi. Oltre agli amici degli scacchi ci sono anche dei miei amici di scuola al di fuori che sono importanti, con loro mi svago spesso giocando a calcetto o a tennistavolo, per passare un po’ il tempo e staccare la testa da tutti gli impegni scolastici. Con loro alcune volte studio insieme e ci aiutiamo nel caso qualcuno avesse qualche difficoltà in vista di una verifica o di una interrogazione.
Quali pensi siano le qualità necessarie per praticare uno sport come il tuo? Pensi di averne acquisite grazie ad esso?
Per giocare a scacchi ci vuole moltissima pazienza e sangue freddo. Durante una partita che si sta vincendo bisogna stare tranquilli, perché basta una mossa sbagliata per buttare tutto quello che si ha costruito durante la partita! Spesso può essere doloroso perdere una partita per una svista dopo 4 ore, ma il gioco è anche questo e bisogna accettarlo. Grazie anche a queste esperienze sono riuscito a sviluppare delle capacità importanti, come non arrendersi mai anche in posizioni difficili e lottare fino alla fine cercando di fare sbagliare l’avversario. lo penso che questa disciplina sia veramente educativa anche da un punto di vista scolastico, perché aiuta a tenere la concentrazione per tante ore e serve anche quando siamo a scuola o casa mentre studiamo per delle verifiche.
Ringraziamo Erick per la disponibilità!
Marta A.