Continuando con la rubrica degli sportivi, abbiamo avuto il piacere di intervistare Riccardo Fantini di 2A.
Che sport pratichi? Cosa ti ha spinto a sceglierlo e cosa ti motiva a continuare a praticarlo a livello agonistico?
Pratico calcio a livello agonistico da molto tempo. Ho iniziato da piccolo, spinto dalla mia famiglia, dove il calcio è seguito da tutti. Fin da subito mi è piaciuto veramente molto poiché ci trovavo sempre la motivazione, per continuare ad allenarmi e per migliorarmi sempre di più per essere d’aiuto alla mia squadra e ai miei compagni.
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella tua carriera sportiva fino ad ora? Come l’hai superata?
Qualche anno fa mi è capitato di perdere la motivazione, non riuscivo ad impegnarmi il giusto e quindi giocavo sempre di meno, è stata una fase dura, ma sono riuscito a superarla, con il nuovo obiettivo di migliorarmi e di ritrovare la voglia di giocare, allenandomi sempre di più.
Spesso a noi giovani capita di demotivarsi, sia nello sport sia, specialmente, nello studio e perdere la voglia di fare le cose; l’unica soluzione è quella di impegnarsi sempre di più e trovare degli obbiettivi da raggiungere.
Quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine, sia nello sport che nello studio?
I miei obiettivi a breve termine nello sport sono migliorare sempre di più e farlo impegnandomi con più costanza. Mentre nello studio è riuscire a impegnarmi per ottenere dei buoni risultati.
Specialmente riuscire a equilibrare studio e sport, è un obiettivo che intendo raggiungere, senza trascurare uno a causa dell’altro e viceversa.
Che ruolo hanno il sostegno della famiglia e degli amici nella tua crescita sportiva e scolastica?
Il sostegno più importante per me è quello della famiglia; infatti, hanno sempre creduto in me e cercato di spronarmi per dare il meglio di me. La famiglia c’è sempre e soprattutto nei momenti difficili, quando le persone spariscono loro si fanno sentire ancora di più per aiutarmi a superare I momenti complicati. Anche se a volte possono sembrare pesanti e invadenti, loro vogliono solo il meglio per me e io li sarò sempre grato.
Pensi che la disciplina e i valori appresi nello sport ti abbiano aiutato anche in ambito scolastico o personale? In che modo?
Durante questi anni nel calcio ho imparato molto dell’educazione e del rispetto verso le persone, specialmente quelle più grandi di me o che ricoprono ruoli più importanti, come dirigenti o allenatori, ma anche squadre e avversari.
Ho imparato a tenermi dentro le emozioni negative ed a cercare di controllarle il più possibile, per essere lucido e non fare errori durante le partite. Penso che il calcio, ma anche lo sport in generale, impartisca delle lezioni che sono insegnamenti sulla vita.
Grazie a Riccardo per la sua disponibilità.
Carlotta T.