Questa è la prima puntata di una rubrica: “Se gli oggetti potessero parlare” in cui proveremo a raccontare i giovani dal punto di vista degli oggetti che li circondano. Forse a volte il fatto che non possano lamentare è un vantaggio.
Ciao, sono lo shampoo 2 in 1 e sono venuto qui, perché ho bisogno dello psicologo, di qualcuno con cui sfogarmi. Non ce la faccio veramente più, mi sento esaurito e alcune volte addirittura violentato perché la mia padrona mi svalorizza in ogni momento. Si ricorda di me una volta ogni due anni perché mi posiziona sempre dietro tutti gli altri shampoo, bagnoschiuma, scrub, maschere e balsami. Quando lei entra nella doccia, l’intero gruppo sulla mensola, compreso me, si spaventa. Per alcuni può essere la fine, per altri una vera tortura o per altri ancora, come me, un’occasione in più per essere sminuiti: in ogni caso quando lei arriva sembra che voglia solo farmi cadere l’autostima sotto la doccia. Se si ricorda di me mi prende e mi schiaccia facendo riversare il mio sangue sulle sue mani e facendomi mancare il fiato. Mi apre la testa con foga, mi scuote come se fossi il giocattolino di un cane e poi mi spreme così tanto da svuotare metà flacone dopo solo due volte che mi ha usato. Come se mettendomi in quantità esagerate andasse meglio la sua situazione. Non solo…. Diventa ancora più frustrante quando mi insulta perché, secondo lei, io non agisco come dice la mia etichetta; ma come può pretendere che io anche il balsamo e altre vitamine, riesca a sistemare una testa da spaventa passeri come la sua? Neanche un miracolo potrebbe sistemare le sue doppie punte! Poi quando vede che la mia etichetta, che si inizia a staccare lei non è che me la riattacca, no… lei mi spoglia del tutto: e a me dovrebbe andare bene? Mi ha rovinato la reputazione di fronte al balsamo alla ciliegia. Infine, quando mi manca poco per finire, lei mi fracassa del tutto, sorride quando tiro gli ultimi respiri ed emetto rumori che lei definisce: “simili alle puzzette”, quando non riesce più a spremere un quintale del mio sangue da spargere sopra quel groviglio di nodi, mi rovina del tutto, riempiendomi di acqua e scuotendomi con una potenza inaudita, mi sfrutta fino all’ultima goccia, mi ficca nel cestino e poi ricomincia tutto da capo quando mi ricompra al supermercato. Basta! Ho bisogno di una corsia dove lei non passi a ricomprarmi o di un supermercato che esponga il cartello: “Questo shampoo ripara capelli, non insicurezze”.
Rachel