Continuando con le interviste agli sportivi, oggi dialoghiamo con Greta Giacomone Cerruti, di 1D, che pratica scherma a livello nazionale.
Che sport pratichi? Cosa ti ha spinto a sceglierlo e cosa ti motiva a continuare a praticarlo a livello agonistico?
Pratico scherma fin da piccola, da quando avevo sei anni. Ho visto la scherma per la prima volta in televisione e me ne sono subito innamorata. Mia mamma racconta sempre che stavamo guardando l’assalto finale per l’oro della fiorettista Elisa Di Francisca e, dopo la sua ultima stoccata, con conseguente lancio di maschera e tipica esultanza schermistica, io, estasiata, chiesi di poter fare scherma. Da allora non ho mai smesso e la pratico tutt’ora alla Pietro Micca di Biella. Ciò che mi motiva a continuare sono soprattutto la passione, la voglia di raggiungere i miei obiettivi e, ovviamente, i miei compagni di allenamento.
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella tua carriera sportiva fino ad ora? Come l’hai superata?
Praticare sport riserva sempre molte sfide, soprattutto se si pratica individualmente, perché quando sali in pedana sei sola e, sia che vada male sia che vada bene, la colpa o il merito sarà sempre solo tuo. Perciò la più grande sfida è sempre quella di domani.
Quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine, sia nello sport che nello studio?
Da quest’anno sono entrata a far parte della categoria Cadetti e, quindi, combatto anche con persone più grandi di me; sicuramente è un’esperienza che apre le porte a nuove possibilità. Il mio obiettivo è di riuscire a piazzarmi bene nelle prossime gare regionali e nazionali. Per quanto riguarda lo studio, intendo riuscire a mantenere la costanza nei voti e sogno, un domani, di andare all’università.
C’è qualche figura – come un allenatore o un compagno di squadra – che ha avuto un’influenza speciale sul tuo percorso?
Oltre alle mie maestre “storiche”, da due anni nella nostra palestra ne è arrivata un’altra, Sherraine, una campionessa olimpionica canadese. Sicuramente avere come riferimento un’atleta di questo livello è per me un privilegio e cerco di ascoltare e sfruttare al meglio tutti i suoi consigli. Oltre ad essere una fortissima campionessa è anche una persona molto divertente ed empatica, di cui ci si può fidare.
Che ruolo hanno il sostegno della famiglia e degli amici nella tua crescita sportiva e scolastica?
La mia famiglia mi ha sempre aiutata e spronata a fare del mio meglio, soprattutto i miei genitori. Sono proprio loro che mi consolano dopo una gara andata male e che gioiscono con me per un bel risultato. Sono il mio punto di riferimento e so che loro ci sono sempre quando ho bisogno, proprio come i miei amici.
Pensi che la disciplina e i valori appresi nello sport ti abbiano aiutato anche in ambito scolastico o personale? In che modo?
Per quanto la scherma sia uno sport di combattimento, il rispetto è la prima regola che ti viene insegnata. Dal saluto all’avversario e all’arbitro all’inizio e alla fine dell’assalto, alla stretta di mano finale, anche quando, dopo aver perso, vorresti fare tutt’altro. Essendo la scherma uno sport dalle origini antiche e nobili, il rigore della disciplina è molto ferreo. Conciliare sport e scuola non è per nulla semplice: bisogna trovare il tempo per studiare, per gli allenamenti, per le altre mille altre attività quotidiane e, quando si può, anche per un po’ di svago. Praticando però sport da molti anni, ho imparato ad organizzarmi e a responsabilizzarmi.
Ringraziamo Greta per la disponibilità!
Marta A.