Questo testo è una sintesi del lungo elaborato proposto, durante la simulazione della prima prova, da Carlotta Mason.
La poetessa polacca Wisława Szymborska durante il discorso pronunciato per il conferimento del Premio Nobel ha citato quattro facoltà umane: ispirazione, passione, fantasia e curiosità.
La poetessa ha sostenuto che l’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti e questa affermazione ha un carattere straordinario, addirittura rivoluzionario.
Per secoli ha regnato la convinzione che l’ispirazione fosse prerogativa di una stretta ed eletta cerchia di individui. Proprio il carattere elitario dell’ispirazione elevava gli artisti a posizioni di estremo rispetto e assicurava loro un riconoscimento sociale. In altre epoche la straordinarietà della sua ispirazione e la sua creatività hanno fatto dell’artista un diverso, emblema dell’emarginato; ad esempio, nel periodo del Romanticismo il poeta è in costante conflitto con la società, che non sempre apprezza le sue opere. Nel Decadentismo, di contro, il poeta ha invece rivendicato orgogliosamente la sua superiorità, accettando volontariamente l’isolamento dal mondo che lo circondava.
La Szymborska col suo discorso ha esteso l’idea di ispirazione, includendo tra coloro che ne sono illuminati un gruppo più ampio e più ordinario di persone, sancendo così un cambiamento di mentalità nella società. Nel farlo ha espresso la consapevolezza che anche nei lavori scientifici e analitici l’ispirazione è fondamentale, e che la sua presenza è la condizione sine qua non per garantire un continuo progresso in ogni ambito. Senza ispirazione non c’è motivo di svolgere il proprio lavoro e per altro di farlo in modo eccellente.
È poi difficile scoprire esattamente le relazioni tra ispirazione, curiosità e passione.
Se nessuno scienziato si fosse chiesto il motivo per cui un pezzo di magnetite in grado di respingere o attirare altri pezzi dello stesso materiale non avremmo scoperto l’elettromagnetismo e oggi non disporremo di dispositivi di uso comune, come l’alternatore.
Se nessuno si fosse interrogato sul comportamento inusuale della luce, quando passa attraverso due fenditure, forse non si sarebbe compreso che è sia onda sia particella.
Gli esempi a prova dell’importanza della curiosità per il progresso scientifico sarebbero centinaia.
La curiosità e la sete di sapere, tuttavia, possono portare anche a situazioni di rischio; inoltre potrebbero trasformare la ricerca in qualcosa di ossessivo e dannoso per la salute psicologica dell’individuo, specialmente se la ricerca risulta fallimentare.
È a questo punto che entra in gioco la passione. Senza passione, uno scienziato che affrontasse un fallimento abbandonerebbe immediatamente la sua ricerca che quindi non porterebbe nessun beneficio per la comunità. Spesso nella scienza si devono fare i conti con difficoltà, problemi tecnici, economici e infondatezza delle ipotesi in cui si erano riposte le proprie speranze. In molti casi la passione è l’unica risorsa che lo scienziato ha per andare avanti, trovare nuove vie, formulare nuove ipotesi.
Io vorrei lavorare nella ricerca in Fisica e per questo in ambito lavorativo mi aspetto di incontrare numerose difficoltà e subire molte sconfitte; sarà a quel punto che potrò testare davvero la mia passione.
Le crisi potrebbero anche avere un’origine leggermente diversa: potrebbero essere venute meno la fantasia e l’intuizione; molti scienziati hanno lavorato anni prima che si manifestasse un’intuizione vincente. Del resto i momenti negativi si incontrano anche in ambito artistico; si pensi al musicista che non riesce a trovare le note giuste per esprimere ciò che sente, allo scultore che non riesce più nemmeno a prendere in mano lo scalpello o al poeta che perde l’ispirazione.
Sono dunque molti gli elementi che determineranno il successo nel lavoro che svolgeremo e tutti contribuiranno al positivo raggiungimento dei nostri obiettivi e alla soddisfazione personale.
L’insieme di fattori che sono necessari per guidare l’individuo si possono riassumere nel concetto di serendipity che è quell’insieme di fortuna e capacità personali che permettono di arrivare, specialmente nella ricerca scientifica, all’intuizione rivoluzionaria.
Credo che ogni individuo debba provare a trovare un’occupazione capace di risvegliare in lui ispirazione, curiosità e passione. Sicuramente alcuni lavori, per la loro stessa natura, tendono invece ad alienare l’individuo e renderlo scontento della propria vita.
Invece per il mio futuro, con un po’ di fortuna, assistita da curiosità e ispirazione, spero di trovare una professione stimolante che mi permetta di usare appieno le mie facoltà e raggiungere una piena soddisfazione.