Naturali inclinazioni umanistiche
Oggi parliamo di Erika Bonardi, che al Cossatese ha frequentato l’indirizzo Scienze Umane e si è diplomata nel 2018.
Erika si è laureata con la seguente tesi: “Strategie interpretative ed effetti di lettura nell’esperienza didattica. Dissonanze e Stimmungen della narrativa innaturale”.
Siamo curiosi di conoscere nel dettaglio il suo percorso di studi.
Per iniziare, di cosa si tratta quando si parla di questa “narrativa innaturale?”
La narrativa innaturale si collocherebbe nella macro area del genere fantastico, in Italia è un paradigma recentissimo e poco conosciuto. Pur non essendo propriamente un genere o canone letterario, bensì una categoria trasversale, tale aggettivo (dalle molteplici sfumature ed interpretazioni), definisce tutte quelle trame che sfidano i limiti fisici e logici presentando scenari ed eventi umanamente impossibili. I testi che rientrano in tale sezione risultano essere anti-mimetici e producono nel lettore una condizione di dissonanza, ovvero uno stato, contraddittorio, di disequilibrio mentale, emotivo e percettivo.
Come hai realizzato la tua tesi? E di cosa si tratta?
Un capitolo della tesi è stato dedicato interamente ad una sperimentazione laboratoriale condotta proprio nella vostra scuola. Tra febbraio e maggio 2024 sono stata in una prima dello Scienze Umane, grazie alla disponibilità e gentilezza della prof.ssa Sciacca, ho potuto svolgere una ricerca ed analisi qualitativa con i ragazzi. Insieme abbiamo compiuto alcune “passeggiate”, analizzando e interpretando alcuni testi “innaturali” tratti dalla raccolta di Giorgio Manganelli “Centuria. Cento piccoli romanzi fiume”.
È stata un’esperienza davvero formativa ed edificante che mi ha permesso di arricchire e completare il mio lavoro di ricerca. Sono davvero molto grata alla professoressa Sciacca ed ai suoi splendidi studenti per la meravigliosa opportunità di collaborazione. È stato molto emozionante ritornare nella scuola che mi ha fornito gli strumenti e i mezzi per poter realizzare e raggiungere parte dei miei sogni.
Stupendo. Come sei giunta alla scelta del tuo percorso di studi?
Ho scelto questo percorso perché il mondo della letteratura mi ha sempre attirato ed appassionato. Durante gli anni di liceo ho avuto la fortuna di conoscere insegnanti che mi hanno trasmesso grandi valori e sono stati importanti modelli da cui trarre ispirazione.
Mi sono sempre piaciute le materie umanistiche. Dal triennio ho avuto modo di approfondire discipline come filosofia, letteratura, pedagogia ed antropologia. Queste materie mi hanno arricchito molto, stimolato e incuriosito. Ho potuto notare quanto certe letture siano state in grado di ampliare i miei orizzonti di pensiero, svolgendo una funzione educativa e ristoratrice, colorando le tinte immaginative.
Una volta terminato il liceo ho scelto il corso di studi che più aderiva alle mie inclinazioni, interessi e passioni, e a quanto pare, la laurea in lettere, come già mi era sembrata, è stata la scelta migliore.
Per quanto riguarda le attività di orientamento, invece, ti hanno aiutata? O comunque ci sono state altre esperienze che hanno avuto un particolare impatto nella tua scelta?
Fin dai primi anni di scuola ho sempre manifestato un interesse e inclinazione verso le materie umanistiche e la dimensione didattica. Durante il liceo questa caratteristica è stata esaltata grazie al percorso meraviglioso che mi hanno fatto compiere gli insegnanti.
A dire il vero non c’è stata un’esperienza particolare che mi ha convinta ad intraprendere questa strada. Sono sempre stata molto curiosa e ho sempre dialogato molto con persone che ritenevo punti di riferimento; le loro parole e i loro dialoghi sono stati preziosissimi ed hanno attivato in me circoli virtuosissimi.
E’ un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per sé stessi?
Sicuramente è stato un percorso di crescita, non semplice , che mi ha indotto a compiere diversi sacrifici. Ho imparato ad essere più responsabile ed autonoma pur non essendo una studentessa fuori sede. Ho cambiato ritmi di studio e gestione del tempo libero. All’inizio non è stato semplice ma gradualmente il cambiamento è stato naturale e spontaneo (oltre che imprescindibile e necessario).
Dunque, prima hai detto che senza dubbi questa è stata la scelta giusta. Ma riguardando indietro al tuo percorso, avresti altre osservazioni da fare?
Riguardando indietro posso dire di essere molto contenta e soddisfatta della scelta intrapresa qualche anno fa, sia per quanto concerne il percorso liceale, sia per quello universitario. Ho seguito le mie passioni ed i miei interessi pur essendo molto consapevole della difficile e tortuosa strada, sia in termini di studio che successivamente di lavoro.
Andando un po’ più nel dettaglio, c’è qualcosa sul tuo percorso universitario che non ti era stato detto e sarebbe meglio sapere?
Probabilmente mi sono trovata impreparata per quanto concerne la gestione del tempo. Il percorso di studi universitario è strutturato in maniera molto diversa rispetto a quello di una qualsiasi scuola secondaria. All’inizio è stato complesso suddividere il carico di lavoro di studio distribuendolo in maniera equa durante le giornate.
A chi consiglieresti e a chi sconsiglieresti il tuo percorso?
Il mio percorso di studi lo consiglierei a tutti coloro che sentono una propensione naturale ed un interesse verso tutto ciò che ha a che fare con la conoscenza olistica.
Chi ha una passione verso materie quali storia, letteratura, filosofia ed altre discipline affini a queste, credo che potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di frequentare il corso triennale in lettere e quello successivo specialistico in Filologia. Inoltre, chi è appassionato di scrittura e/o di lettura penso che potrebbe avere l’opportunità di sviluppare i propri talenti coltivando ed esercitando nuove attitudini.
Al contrario, sconsiglierei questo percorso a tutti coloro che durante il percorso liceale hanno riscontrato delle difficoltà in termini di studio delle materie sopra citate e che soprattutto abbiano manifestato scarso interesse nell’approfondimento di alcuni argomenti di carattere umanistico.
Abbiamo parlato di passato, ma in termini di futuro invece, il tuo titolo di studi a quali prospettive di lavoro apre?
Il mio titolo di studi mi consentirebbe di intraprendere diverse strade quali quelle dell’insegnamento, del giornalismo, dell’editoria, della gestione delle risorse umane e dell’organizzazione di eventi.
E tu in particolare a cosa aspiri?
Il mio sogno è quello di entrare nel mondo dell’insegnamento. In questo momento sto lavorando in una scuola primaria e tra poco inizierò la conduzione di un piccolo laboratorio universitario di analisi del testo dedicato agli studenti del triennio liceale e del primo anno di università. In attesa che esca il concorso continuo a studiare per imparare e per crescere, consapevole che gli esami (di vita e non) mi e ci accompagneranno per tutto il percorso.
A proposito di questo motivo consiglio a voi ragazzi di seguire le vostre passioni esercitando uno spirito critico e capacità di osservazione, mettendovi sempre in gioco ed osando. Solo così si può affrontare qualsiasi tipo di sfida: con la giusta dose di consapevolezza, coraggio, ironia e disciplina, non scordando mai un pizzico di leggerezza ed entusiasmo, ingredienti imprescindibili che non possono mai mancare nella propria ricetta di vita.
Grazie per queste dolci parole di incoraggiamento, che sicuramente avranno modo di confortare diversi studenti, soprattutto dell’ultimo anno, me inclusa.
Ti facciamo ancora i complimenti per il tuo risultato e che dire, in bocca al lupo!
Francesca