Alla serie di ex-studenti del liceo che ci hanno raccontato del proprio percorso dopo il diploma si aggiunge oggi Giulia Rizza, ex-studentessa del liceo linguistico, neolaureata in scienze politiche e delle relazioni internazionali a Pavia, con un’interessante tesi dal titolo “La sfida di Nelson Mandela: il difficile compito di cambiare se stessi”, che attualmente studia Politiche Europee ed internazionali alla Cattolica di Milano.
Come sei arrivata a scegliere questo percorso? Hai sempre saputo che sarebbe stato questo, l’hai capito facendo un’esperienza particolare, ti ha aiutato il racconto di qualcuno o un’attività di orientamento?
Non ho partecipato ad attività di orientamento. Ho scelto di iscrivermi al corso di Scienze Politiche perché desideravo comprendere più a fondo le dinamiche politiche, sia a livello nazionale che internazionale, e, allo stesso tempo, avere un confronto con persone che fossero altrettanto interessate.
E adesso che hai finito cosa ne dici: è stata la scelta giusta? Perché?
Si, ritengo sia stata la scelta più giusta in quanto ho approfondito le conoscenze sui vari settori connessi con la sfera politica, come la demografia, la sociologia, il diritto, l’economia.
A chi la consiglieresti o a chi la sconsiglieresti?
Consiglierei il corso sia a coloro che hanno già un forte interesse per le dinamiche politiche, sociali ed economiche (al fine di costruire la base per intraprendere un percorso magistrale più specifico), sia a chi invece parte con una minor conoscenza e ha curiosità di interfacciarsi con delle tematiche nuove.
Cosa non ti era stato detto e sarebbe meglio sapere sul tuo percorso universitario?
Ritengo che il corso di Scienze Politiche sia spesso un “punto di partenza”: si costruisce o rafforza la struttura di conoscenze che poi servirà per approfondire in un corso di laurea magistrale, in base al percorso che più interessa.
Oggi si parla molto dei costi crescenti, specialmente quelli degli affitti. Nella tua sede universitaria questo problema era presente?
Nella sede di Pavia, dove ho conseguito la laurea triennale, non ho riscontrato costi alti.
Invece, ora che vivo a Milano (per frequentare la magistrale) questa problematica è purtroppo presente.
Giulia ci ha anche raccontato come per affrontare le spese attualmente lavori come hostess eventi, da questo Aprile, principalmente allo Stadio di San Siro per l’Inter. Ha scoperto questo lavoro grazie a una sua ex collega dell’università di Pavia. Giulia esegue diverse mansioni, alcune delle quali l’hanno anche portata a lavorare per brand conosciuti globalmente, come Colmar e Missoni. Nonostante lei stia lavorando a Milano, si tratta di un offerta presente in tutta Italia, che permette agli studenti fuori sede di mantenersi almeno parzialmente.
E’ un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per se stessi?
A mio parere, per il raggiungimento di ottimi risultati è necessaria una buona costanza e determinazione; in ogni caso, è possibile conciliare lo studio con il tempo per le uscite e qualche lavoretto saltuario.
Il tuo titolo di studi a quali prospettive di lavoro apre?
Dipende dagli obiettivi personali. Ad esempio, si può lavorare nelle istituzioni europee o nella Pubblica amministrazione. Invece, è necessario proseguire con un corso di laurea magistrale nel caso in cui si voglia intraprendere la carriera diplomatica.

E tu in particolare a cosa punti?
Principalmente, la mia aspirazione sarebbe quella di lavorare o in ambito ONU o in ambito europeo.

Grazie a Giulia e in bocca al lupo sia per il suo percorso lavorativo sia, ancora di più, per quello di studentessa e per il suo futuro.
Sabrina