Tre studentesse per un PCTO a Valencia

Quest’estate, appoggiandosi all’associazione Volunteer in the Word, tre ragazze di 4D, Ludovica Bocchio, Anita Giacomone e Beatrice Casoni, sono andate 2 settimane a Valencia per lavorare come volontarie in un centro estivo.

 Perché avete scelto proprio Valencia per quest’esperienza?

Volevamo avere un’occasione per mettere in pratica lo spagnolo studiato a scuola. Inoltre ci eravamo già state con la scuola qualche mese prima, quindi conoscevamo già la città.

Vi siete trovate bene con l’alloggio?

Abbiamo alloggiato con una famiglia fuori dal centro. Ci siamo trovate abbastanza bene, anche se la casa era abbastanza affollata… eravamo in 10 a dormire lì!

Avete frequentato anche un corso di spagnolo?

Non abbiamo frequentato nessun corso, volevamo fare pratica con la lingua sul campo.

Che tipo di lavoro avete svolto?

Lavoravamo in un centro estivo per bambini dai 4 ai 10 affetti da disabilità tutte le mattine. La mattina presto li portavamo al parco, dopo andavamo in piscina. Il pomeriggio era libero.

È stato difficile lavorare con bambini affetti da disabilità?

Lo abbiamo trovato molto difficile, soprattutto all’inizio. Nonostante fossimo seguite in caso di necessità, questo tipo di lavoro richiede molta pazienza e presenza. Era anche molto difficoltoso capire i bambini perché avevano un linguaggio molto confuso.

Vi è piaciuto, nonostante queste difficoltà?

Si, ci è piaciuto molto. Potremmo anche ripensare di fare un’esperienza del genere, ma di sicuro cambiando lavoro.

Lavorando solo al mattino avevate molto tempo libero. Come avete occupato il vostro tempo libero?

Dipendeva di giorno in giorno cosa avevamo voglia di fare. Spesso siamo andate in spiaggia o molto semplicemente visitavamo la città. Un giorno siamo anche andate al museo della scienza.

Questa esperienza vi è servita solo per imparare la lingua o è stata più utile per altri aspetti?

Di sicuro l’aspetto più importante che abbiamo migliorato è la lingua. Con il passare dei giorni ci siamo proprio rese conto che ci veniva più naturale rispondere in spagnolo. Per quanto riguarda altri aspetti, come detto prima di sicuro abbiamo migliorato la pazienza, non solo con i bambini ma anche in casa, essere in più di 10 in casa non è stato facile!

Dopo questa esperienza siete orientate verso un lavoro inerente oppure tutt’altro?

Nonostante sia stata un’esperienza molto positiva, pensiamo di non voler continuare a lavorare con i bambini nel nostro futuro.

 

Ringraziamo Anita, Ludovica e Beatrice per la loro disponibilità!

Marta