“Non siamo infiniti”, è una dura verità che mi rimbomba spesso nella testa durante certe notti insonni in cui penso al modo assurdo in cui l’uomo spreca intere giornate. Da una parte ci sono io, immersa nei miei problemi quotidiani che riguardano la creazione del programma perfetto che concili studio-sonno-sport-vita sociale, spesso ponendo a me stessa e agli altri assurde domande filosofiche da studentessa esaurita tipo “perché devo seguire questa catena di produzione e dar peso al giudizio della società mentre potrei vivere il poco tempo che ho a disposizione sulla Terra facendo ciò che più mi piace?”  Poi però leggo le notizie sul giornale e osservo l’altra parte del mondo, che attualmente vede uomini bruciati nelle tende che avevano imparato a chiamare “casa”, che sente urla strazianti confondersi con il suono delle armi da fuoco e delle bombe. In questi momenti mi torna in mente il motivo per cui non dovrei considerare una completa perdita di tempo andare a scuola tutti i giorni e impegnarmi in quello che faccio. In questi momenti mi ricordo anche di avere l’opportunità di appendere questo mio sogno sul muro della palestra insieme a quelli dei miei compagni e di vederli un giorno realizzati, a differenza di tutti quei bambini che non potranno mai conoscere l’amore, creare una casa dove poter dormire senza avere paura, vedere crescere la loro sorella o fratello, diventare pilota di aerei, avvocato, neurochirurgo, ingegnere aerospaziale, ballerina, scrittrice, insegnante, cuoco…  Non siamo infiniti e ce lo testimoniano le notizie che sentiamo tutti i giorni, per questo mi sembra uno spreco vivere una vita senza sognare in grande. Tuttavia, affermare che sia sempre facile e fattibile inseguire i propri desideri in quanto cittadini della parte del mondo senza guerre, sarebbe da ipocriti.

Mi piacerebbe avere la certezza che tutti i desideri che ho letto sul muro della palestra verranno realizzati un giorno, ma purtroppo la società malata e assetata di potere che spinge a fare le guerre da una parte, crea svariati problemi anche dall’altra. Pur essendo due realtà con problematiche complesse e differenti, in comune hanno il fatto che spesso e volentieri sopprimono il diritto di sognare di bambini e adulti.  Per questo mi rivolgo a chi, in qualunque parte del mondo, abbia avuto almeno una volta nella vita un grande desiderio che avrebbe voluto realizzare e anche i giusti mezzi per farlo, ma ha rinunciato per chissà quale ragione. Invito queste persone a riflettere se è davvero valsa la pena seppellire quei sogni, lasciandoli ammuffire sotto terra insieme alla nostra umanità ormai quasi perduta. Non siamo infiniti perché, in primis, il nostro tempo non è infinito, e oggi più che mai dobbiamo sentirci in dovere di sfruttare al meglio le nostre opportunità senza farcele distruggere dai mostri che crea la società, la paura, l’orgoglio, l’egoismo. Dobbiamo proteggere quei piccoli spiragli di speranza, perché solo grazie a loro la vita ha senso di essere vissuta.

Noi non siamo infiniti, ma i sogni di chi muore prima di poterli vedere realizzati sì.

Alice Ricino