Cosa pensano gli studenti dei Comuni in cui risiedono
Si avvicina giugno, un mese elettorale e, per molti studenti, finita la scuola ci sarà il primo appuntamento della vita con le urne: Europa, Piemonte e, per tanti, Comune.
Ci stiamo organizzando per parlarne, soprattutto delle Europee e di quelle Comunali: partiamo proprio dalle ultime.
Nel mese di marzo gli studenti del Liceo residenti a Cossato, Valdilana e Gattinara sono stati inviati a rispondere ad alcune domande sul loro livello di soddisfazione su quello che il loro territorio offre ai giovani.
Vogliamo utilizzare i risultati del questionario per delle interviste ai candidati alle prossime elezioni. Vedremo cosa risponderanno, ma intanto i risultati del questionario sono stati piuttosto sconfortanti.
Alla prima domanda. “Vorresti poter restare a vivere nel tuo paese quando sarai adult*?” i no sono stati oltre l’80%. In pratica cinque giovani su sei sperano di andarsene dal paese in cui vivono (e dal Biellese).
Nella seconda domanda gli è stato chiesto di dare un voto su: “Quanto ritieni che il tuo Comune sia stato “young friendly” negli ultimi 5 anni? (organizzazione di eventi interessanti, introduzione di spazi per giovani…)?”
In scala da 1 a 10 Cossato prende 3,8 e Valdilana 3,2. In termini scolastici: bocciati.
Attenzione, parliamo solo di Cossato e Valdilana perché la domanda l’abbiamo fatta solo ai giovani di questi due comuni; forse c’è qualche piccolo centro con un punteggio migliore, ma è probabile che si tratti di un sentimento condiviso dalla maggior parte dei ragazzi biellesi.
Il problema alla base dei rapporti tra giovani e territorio non è, come forse qualche anno fa, la paura di non trovar lavoro. Il tessile non ha grossi problemi e tutti gli esperti che sono entrati nella scuola per parlare di orientamento confermano che per il futuro le prospettive occupazionali per un giovane sono positive. Il Biellese di domani potrà offrire, a chi lo cercasse, un lavoro.
Il problema è altrove: è proprio ai giovani mentre sono giovani che il territorio offre pochissimo.
Ci sono alcune belle realtà associative, sportive, artistiche o di volontariato, in alcune zone resta vivace il lavoro di chi è impegnato nei centri estivi, ma è quando escono “normalmente”, in una sera d’estate qualsiasi, che i giovani non trovano il nulla.
Ad esempio, a Cossato non c’è un cinema, manca una discoteca e i pochi locali, sono percepiti, quasi tutti, come poco accoglienti perché pensati per adulti o per anziani.
Anche per lo sport le cose non vanno molto meglio. Quasi sufficiente Valdilana che, anche se sparso, qualche impianto, come la Piscina del centro Zegna o il Palagiletti nella vicinissima Ponzone, ce l’ha, ma a Cossato, l’offerta è valutata nettamente sotto la sufficienza. Niente piscina, pista di atletica inagibile, non c’è un palazzetto per eventi, di ciclabili non si parla, difficile giocare a tennis e di padel è meglio non parlare. C’era uno skate park… restano due rampe.
Ogni paese ha, specialmente d’estate, un calendario di eventi, feste patronali, castagnate, sagre, notti bianche, ma la maggior parte sono dedicati ad una popolazione adulta, se non anziana; ci sono anche attività pensate per i più piccoli, ma per la fascia dei giovani quali sono le proposte?
Così i ragazzi iscritti ad una società sportiva o quelli impegnati in oratori hanno qualcosa che li occupa con un impegno regolare, ma per tutti gli altri mancano centri di aggregazione, spazi dove trovarsi, anche solo un posto per studiare.
Per un ragazzo che abita in uno dei tanti paesini sparsi e che non abbia parenti sempre disposti a fare da autisti avere una vita sociale, incontrare i coetanei, diventa un problema.
Dal questionario sembra emergere che se i giovani non vedono un futuro nel loro territorio è perché non lo trovano interessante per il loro presente.
Per gli amministratori di paesi che già così si spopolano è un dato di cui tenere conto.
MF