Oggi siamo in compagnia di Lucia Crestani, una ragazza che frequenta la 4A del Liceo Scientifico. Pratica uno sport tanto faticoso quanto gratificante: lo sci; una disciplina affascinante che richiede un grande sforzo fisico e psicologico. La sua grande determinazione la spinge a voler ottenere un continuo miglioramento per riuscire a raggiungere i suoi obiettivi. Facciamole alcune domande per conoscerla meglio.
Che sport pratichi e a che livello?
Pratico sci a livello agonistico nello sci club Bielmonte Oasi Zegna. Durante il periodo invernale, indicativamente da inizio dicembre a fine marzo, mi alleno due o tre pomeriggi a settimana a cui si aggiungono gli allenamenti o le gare nei weekend. Ci sono competizioni quasi tutti i giorni, ma la mia squadra partecipa a quelle che si svolgono prevalentemente nei fine settimana, con qualche eccezione, per non accumulare troppe assenze a scuola. Nel periodo autunnale ed estivo vengono organizzate delle trasferte sui ghiacciai oppure in una struttura indoor al confine tra Francia e Belgio. Per sostenere al meglio le competizioni, dall’anno scorso, affianco all’attività sciistica anche una preparazione atletica mirata, intensa in autunno, con tre o quattro allenamenti a settimana, e di mantenimento durante la stagione invernale.
Come e quando ti sei avvicinata a questo sport?
Fin da piccola, ho sempre amato lo sport, in particolare lo sci, passione che mi è stata trasmessa dai miei genitori. A circa due anni e mezzo, ho messo per la prima volta gli sci ai piedi e da quel momento non me ne sono più allontanata. Dopo vari corsi, nella stagione 2016/2017 ho deciso di entrare nell’affascinante mondo dello sci agonistico, iscrivendomi allo sci club Bielmonte Oasi Zegna di cui tuttora faccio parte.
Nelle ultime gare hai ottenuto qualche risultato importante? Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione sportiva?
Da due anni a questa parte, gareggio nella categoria Giovani Aspiranti nelle specialità di slalom gigante (GS) e slalom speciale (SL). I circuiti in cui competo sono le FIS NJR (National Junior Race), competizioni di livello nazionale, e le FIS, gare internazionali che quindi permettono l’iscrizione anche di atlete estere. Ad ogni gara si totalizza un punteggio: lo scopo è quello di ridurlo per partire con pettorali sempre più bassi e quindi trovare piste meno rovinate. Se l’anno scorso sono riuscita ad abbassare il mio punteggio, purtroppo, questa stagione non è stata tra le più fortunate: a gennaio ho dovuto interrompere l’attività agonistica per problemi alla schiena, quindi non sono riuscita a raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata. La stagione di quest’anno è ormai finita. L’obiettivo per la prossima? Svolgere un’ottima preparazione atletica e continuare ad allenarmi in modo da ridurre ulteriormente il mio punteggio. Inoltre, l’anno prossimo sarà impegnativo perché affiancherò alle competizioni anche la preparazione alla selezione per diventare maestra di sci.
Cosa ti spinge a portare avanti il tuo impegno sportivo?
Lo sci non è solo impegno sportivo, è anche una passione che costituisce una parte di me. Personalmente, amo la competizione sana che è presente tra i vari concorrenti. Sono molto ambiziosa: tendo a pretendere sempre di più da me stessa, cercando di migliorarmi costantemente. Mi è sempre stato insegnato sia dai miei genitori che dai miei allenatori di non mollare mai, di provare a “stringere i denti”, come si suol dire, perché qualsiasi sport, non solo lo sci, prevede inevitabilmente sforzo e fatica per raggiungere i propri obiettivi. Forse è proprio la voglia di migliorare che tiene accesa la passione per questo sport meraviglioso.
Sulla base della tua esperienza personale, lo sport cosa insegna?
Lo sport arricchisce la vita. Innanzitutto, contribuisce a mantenere un sano equilibrio mentale e fisico; costituisce una fonte di sfogo, un modo per “staccare la spina” dalla quotidianità, soprattutto dall’impegno scolastico. Inoltre, in particolare nello sci, molto spesso ci si imbatte in situazioni, in nuove sfide che devono essere affrontate da sole, senza alcun tipo di aiuto. E’ importante imparare a gestire consapevolmente, seppur in solitudine, le diverse sfaccettature di questo sport. E poi ci sono sempre i tuoi compagni di squadra, che non sono solo semplici avversari, ma anche i tuoi primi tifosi.
In generale, lo sport insegna il valore della sconfitta che non è segno di fallimento, bensì deve essere interpretata come il punto di partenza del lungo e duro percorso di miglioramento verso la conquista di nuovi traguardi.
Quanto è importante per te a livello psicologico avere un piano per poter conciliare sport e studio?
Riuscire a trovare un equilibrio tra scuola e sport non è sempre facile: il segreto risiede in una corretta organizzazione. Personalmente, ritengo fondamentale avere un piano che mi permette di bilanciare lo studio con l’impegno sportivo. Nel periodo invernale, dopo un intenso weekend di gare, ritornare a casa alla domenica sera e incominciare a studiare è faticoso, ma se si sfrutta il prezioso tempo che si ha a disposizione, nella maggior parte dei casi, si riescono ad ottenere risultati sia nella scuola che nello sport. Quello che è importante è riuscire a mantenere vivo l’interesse per ciò che si fa affinché si trovi sempre il tempo per coltivare le proprie passioni.
Ringraziamo Lucia e le auguriamo di poter tornare presto in pista e di riuscire a raggiungere i suoi obiettivi futuri.
Camilla A.