Intervista e due ex liceali, ora candidate alle elezioni comunali
Tra poco più di un mese si svolgeranno le elezioni comunali e i giornali stanno pubblicando le liste dei candidati nei vari paesi del circondario; tra questi abbiamo scoperto, con piacere, due volti noti, quelli di due ex redattrici della Ragnatela e abbiamo deciso di fare loro la più classica delle “offerte che non si possono rifiutare”, cioè l’intervista doppia.
Partiamo dalle basi. Presentatevi, ricordateci l’anno del diploma, diteci qual è la vostra occupazione attuale e il Comune per cui concorre la lista per la quale siete candidate.
– Ciao, sono Mathushja Kumareshan, diplomata nel 2022, attualmente sono Studentessa Universitaria, mi candido per il Comune di Valdilana, nella lista “Valdilana Insieme”
– Ciao, sono Francesca Mania, diplomata nel 2017, praticamente avvocatessa, in uno studio legale di Milano, e mi candidato nella lista “Insieme per Quaregna e Cerreto
Fa piacere vedere dei volti di giovani tra le persone disposte ad impegnarsi. Siete le due più giovani candidate delle vostre liste?
Mathushja – Si, sono la più giovane candidata della mia lista.
Francesca – Si, sono la più giovane candidata della lista ma “per un pelo”. Infatti, si tratta di una lista particolarmente young in quanto ci sono altri due componenti che hanno solo un anno in più di me.
Adesso la domandona: “Chi ve l’ha fatto fare?” Non solo nel senso di: “Chi ve l’ha proposto”, ma soprattutto nel senso di: “Perché una ragazza, che ha un’età in cui è normale essere concentrati sul raggiungimento di sogni e obiettivi personali, decide di candidarsi per diventare parte di un consiglio comunale”.
Mathushja – Da diversi anni, rappresento la comunità Tamil, di cui sono nativa, qui a Valdilana.
Ci spieghi meglio cosa significa il fatto che rappresenti la Comunità Tamil?
Nonostante sia nata e cresciuta nel territorio di Valdilana, faccio parte della seconda generazione della Diaspora Tamil, proveniente dall’isola di Eelam, oggi occupata del governo dello Sri Lanka. La mia giovinezza è stata segnata dall’arduo impegno nel portare alla luce il genocidio strutturale che il mio popolo ha subito e continua a subire, dando voce alle ingiustizie e alle discriminazioni che affronta. Durante queste iniziative, ho avuto l’opportunità di ricevere sostegno e collaborare strettamente con l’attuale amministrazione comunale (con la quale mi candido ora).
Grazie, torniamo alla domanda: “Chi te l’ha fatto fare?”
Non avevo mai considerato l’idea di candidarmi al consiglio comunale a soli 20 anni, non era nei miei piani. Tuttavia, quando il sindaco mi ha fatto questa proposta, inizialmente mi ha fatto riflettere. Nonostante la giovane età, ho diverse esperienze significative, come essere stata delegata dei giovani presso la Croce Rossa Italiana e rappresentante giovane della comunità Tamil. Queste esperienze mi hanno spinto a intraprendere questo nuovo percorso, che affiancherò ai miei studi. Ritengo che sia fondamentale per ampliare le mie prospettive nelle politiche giovanili del mio territorio
Francesca – Perché ritengo che dedicarsi al raggiungimento degli obiettivi personali non escluda necessariamente il fatto di dedicarsi anche alla propria comunità, anzi. Si tratta di due aspetti che ben possono intrecciarsi in quanto un’esperienza come quella dell’amministrazione comunale può arricchire di molto il bagaglio personale di un giovane in quanto si scoprono e si imparano diverse cose nuove che possono anche aprire a percorsi personali prima non presi in considerazione.
Tra i motivi che vi spingono c’è anche il riconoscervi in un’appartenenza ad uno schieramento o prevale una motivazione che prescinde dai colori dei vari partiti.
Mathushja – No, come ho spiegato prevale una spiegazione che non dipende dall’appartenenza ad un partito.
Francesca – No, non c’è alcuna ragione politico-partitica alla base. Ho accettato la proposta di candidarmi anche e soprattutto per il fatto che si tratta di una lista civica senza alcuna implicazione del genere e nella quale ciascuno ha la sua idea e simpatizza per uno schiarimento politico piuttosto che un altro (esclusi gli estremismi, ovviamente!).
Premesso questo, il motivo che mi ha spinto a candidarmi è dato dal fatto di potermi mettere in gioco per contribuire attivamente, nel mio piccolo, alla vita del paese nel quale sono cresciuta, in un’ottica più giovanile e smart.
Vi ricordiamo come due ragazze “impegnate”. Oltre che giornalista Francesca è stata rappresentante in Consiglio d’Istituto e Mathushja negli anni della scuola era volontaria della Croce Rossa. C’è un legame tra gli impegni assunti negli anni delle superiori e quello che vi assumete adesso?
Mathushja – Certamente. Il desiderio di sostenere la mia comunità, nato durante il periodo delle superiori quando ho iniziato a dedicarmi al volontariato, è una delle fondamenta che mi guida in questo percorso.
Francesca – Sì, sì e sì. Gli impegni assunti negli anni di liceo per me sono stati fondamentali e hanno messo le basi per buona parte delle scelte che ho fatto negli anni successivi. Per fare un esempio, il Consiglio d’Istituto del liceo può essere paragonato ad un Consiglio comunale perché in entrambi i casi ci sono diverse voci, rappresentative di soggetti ed interessi differenti, che si confrontano per risolvere eventuali problemi e migliorare la vita della scuola/del Comune.
Noi abbiamo recentemente fatto un’inchiesta a scuola e gli studenti hanno dato voti gravemente insufficienti alle amministrazioni comunali dei loro comuni rispetto all’attenzione ai giovani. Tra i motivi per cui avete scelto di impegnarvi c’è anche il desiderio di fare qualche cosa in questo settore. Se sì cosa?
Mathushja – Sì, la mia candidatura si concentra principalmente sulle politiche giovanili. Mi impegnerò soprattutto nell’ascoltare le voci dei giovani del territorio, cercando di soddisfare le loro esigenze e richieste.
Francesca – Condivido questi risultati insufficienti perché anche secondo me c’è una forte disattenzione per il mondo dei giovani e questo mi ha spinto a voler impegnarmi in tal senso. Penso che i giovani, insieme, possano fare molto per valorizzare le realtà nelle quali vivono. A riguardo, nel progetto al quale stiamo lavorando come lista ci sono alcune iniziative volte a realizzare sul territorio degli spazi dedicati ai giovani, per esempio sfruttando ambienti al momento inutilizzati.
Chiudiamo, come da prassi con i candidati ad un’elezione invitandovi a formulare un appello ad andare a votare. Non sul fatto di votare voi in particolare, come sapete tra quelli che ci leggono ci sono ragazzi di tanti paesi diversi, ma sull’importanza di votare.
Mathushja – Nel richiamare un pensiero di Barack Obama, riflettiamo: ogni volta che ci asteniamo dal votare, cediamo il potere decisionale ad altri. Se desideriamo essere i veri autori del nostro destino, dobbiamo partecipare attivamente al processo elettorale. Il nostro futuro dipende dalle nostre scelte: andiamo a votare!
Francesca – Il voto non va solo visto come un diritto/dovere perché è qualcosa di molto di più: è potere, è decisione, è pensiero, è scelta, è libertà, è ciò che permette a ciascuno di esprimere la propria idea. Quindi, non andare a votare significherebbe solo adeguarsi alle decisioni prese dagli altri senza esprimere il proprio punto di vista.
Grazie e in bocca al lupo per questa nuova avventura
M