Pubblichiamo oggi il secondo lavoro premiato dal concorso indetto da Comune di Cossato e ANPI. Un invito a riflettere sul fatto che il ricordare ci impegna a non permettere che gli errori del passato si ripetano nel presente sollecitandoci a percepire “la necessità di una vigilanza costante contro il fanatismo e la discriminazione”. Tra le tante immagini di questo 25 aprile abbiamo scelto di condividere quella di Marzabotto, recentemente visitata dai nostri studenti. 

Ogni anno il 27 gennaio noi ricordiamo.

Ricordiamo storie, avvenimenti e dati. Guardiamo film, documentari e interviste. Ascoltiamo i drammatici ricordi di Liliana Segre che è sopravvissuta al più oltraggioso e umiliante attacco all’umanità di un individuo che sia mai stato realizzato.

Ma cosa è stato? Cosa sarebbe stato per noi se fossimo vissuti novant’anni fa?

Vorrei proporre un’analisi storica, critica e cruda del progetto nazista, e vorrei accompagnarla a ciò che hanno provato, a ciò che avremmo provato anche noi se fossimo stati lì punto

1933: Adolf Hitler è il dittatore della Germania, uno Stato che vuole essere forte, vuole imporsi, spiccare, distinguersi. È una nazione arrabbiata, prepotente virgola che vuole emergere. Le leggi razziali, introdotte a partire dall’anno in corso, solo un elemento chiave del progetto nazista volto a creare uno Stato etnicamente “puro”. Queste leggi definiscono chi viene considerato cittadino e tedesco e chi no, discriminando gli ebrei, i rom, gli omosessuali e altri gruppi considerati “indesiderabili” dal regime nazista. Questo processo di esclusione culmina nell’isolamento e nella persecuzione sistematica di questi gruppi virgola che vengono privati dei loro diritti civili, delle loro proprietà, e delle loro stesse vite.

Ora immaginiamo: io sono Arianna, nata nel 1903, ho trent’anni e mi mantengo grazie alla gestione di un negozietto di calzature. Non sono ebrea, mi hanno vista mentre baciavo la mia amante. Il mio negozio chiude virgola non ho uno stipendio virgola non posso cercare altro lavoro perché sono targettizzata “omosessuale”. Non posso più andare per strada, esprimermi virgola non ho libertà di pensiero. La discriminazione istituzionalizzata si trasforma rapidamente in violenza e brutalità su larga scala. Le leggi razziali erano solo in preludio di un terrore più oscuro: l’olocausto.

L’obiettivo finale del regime nazista e l’eliminazione fisica di intere popolazioni, mirando principalmente agli ebrei. Questo genocidio è programmato e metodico viene attuato in buona parte attraverso l’istituzione di campi di concentramento e di sterminio

1942: Auschwitz Birkenau, Treblinka, Sobibor e altri campi diventano sinistri luoghi dove milioni di persone vengono deportate sottoposti a condizioni disumani e infine uccise in camera a gas punto

Sono sempre io, Arianna punto sto viaggiando su un treno colmo di passeggeri. A fianco a me c’è una bambina ebrea di circa 10 anni, siete accanto alla madre che credo ne abbia 30. Alla bambina viene detto che sarà breve virgola che presto tutto finirà. A me viene paura invece. Entro in una struttura fatta di mattoni in cui fa molto freddo. Mi viene assegnato un codice. Con alcune donne ogni tanto scambio qualche racconto, ma sto attenta a non legarmi troppo perché ogni giorno una di loro sparisce.

Il progetto nazista non solo rappresenta un fallimento morale e umano, ma anche un’analisi profonda dell’oscurità potenziale della natura umana quando alimentata dal pregiudizio e dall’odio. Hitler sapeva tutto quello che stava facendo. Non conosceva Arianna e Liliana, ma conosceva tante Arianna e Liliana e il futuro che spettava loro. E non ha ha avuto ripensamenti, esitazioni…. L’ha fatto.

È cruciale riconoscere che il progetto nazista non fu solo un fenomeno tedesco: si diffuse attraverso l’Europa occupata dai nazisti, coinvolgendo collaboratori locali e molti paesi. Questo dimostra la responsabilità condivisa nella tragedia dell’olocausto e la necessità di una vigilanza costante contro il fanatismo e la discriminazione. Perché è troppo comodo esaminare ciò che è accaduto dal punto di vista odierno virgola e limitarsi a frasi del tipo: “meno male che non è successo a me”.

Arianna Bego