Secondo posto ai campionati italiani juniores di karate ad Ostia: Francesca Crucitti, studentessa della classe 3^A, racconta cosa c’è dietro alla disciplina del karate, fissando nuovi obiettivi per il futuro
Spiegaci meglio: cos’è di per sé il karate? Come era strutturata la gara a cui hai partecipato?
Il karate è un’arte marziale giapponese che si concentra sulla disciplina e sul miglioramento personale attraverso l’allenamento fisico e mentale. Esso si basa su due pilastri fondamentali: il kata, sequenze di movimenti, e il kumite, combattimento reale contro un avversario. Nel mio caso, pratico il kata individuale. Nel 2023 ho avuto l’opportunità di rappresentare l’Italia ai Campionati Europei come membro della squadra nazionale, competendo non come individuale ma insieme a due mie compagne. Il mio stile di karate è lo Shito-ryu, che è uno dei vari stili di karate e si distingue per la sua combinazione di movimenti fluidi e potenti. La gara che ho affrontato poco fa è stata una delle gare piuttosto importanti dell’anno, si è svolta a Ostia (Roma). Prima di poter partecipare ai campionati ogni atleta per ogni regione ha dovuto affrontare una qualifica, per selezionare solo gli atleti migliori per ogni categoria.
Come hai vissuto l’esperienza dei campionati italiani di karate e quali emozioni hai provato nel raggiungere il secondo posto? Hai sfiorato l’oro: sei totalmente soddisfatta?
Arrivo da un periodo molto turbolento: tra alcune malattie e infortuni degli scorsi mesi, nulla era scontato. Ho affrontato sei incontri contro sei valide avversarie e sono pienamente soddisfatta di tutto ciò che ho fatto. Sono stata felicissima di partecipare alla finale anche se non sono arrivata prima perché era una cosa che desideravo talmente tanto che è stata una vittoria già solo arrivarci.
Ora che hai ottenuto questo importante risultato, quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Visto che questo è un anno olimpico e che il Karate è una disciplina dei giochi, le olimpiadi sono tra i suoi sogni?
I miei prossimi obiettivi sono parecchi: Riccione, Padova, Roma, La Coruna (Spagna), Porec (Croazia)… Non so ancora cosa il futuro avrà in riserbo per me! Mi concentro settimana dopo settimana per riuscire a conciliare sia la scuola che il karate. Sarebbe un grandissimo sogno raggiungere livelli altissimi arrivando le Olimpiadi, ma rimango con i piedi per terra e continuo a lavorare passo dopo passo.
Tu studi allo scientifico. Che posto pensi che occuperà lo sport nel tuo futuro?
Sono consapevole che ad un certo punto dovrò scegliere tra lo studio e lo sport, ma finché riuscirò, porterò entrambi avanti. Nel karate è possibile, ad un certo punto, essere ingaggiati da corpi militari come Carabinieri, Esercito, Fiamme Gialle… Sarebbe molto bello essere selezionati, perché vorrebbe dire che i miei sforzi sarebbero stati ripagati arrivando persino ad ottenere un lavoro, però non è il mio obiettivo in quanto nel mio futuro non vedo tutto questo. Una delle idee che mi passa per la testa è quella di entrare a far parte di un corpo militare, ma non sportivo.
Cosa consiglieresti ad altre giovani karateka che aspirano a raggiungere il successo competitivo?
Innanzitutto, direi di seguire la propria passione per il karate (o qualsiasi altro sport) con tutto il cuore. Se è una fonte di felicità, è bene continuare a praticarlo. Non bisogna lasciare che le sfide ci abbattano: grazie all’aiuto e al sostegno delle persone che ci vogliono bene ci si può rialzare in qualunque circostanza. Infine, non ci si deve dimenticare che per raggiungere un obiettivo l’impegno, la dedizione e la determinazione sono fondamentali.
Ancora complimenti a Francesca
Marco C.