Gli argomenti della capitana

Il tema della gara di dibattito era quello degli investimenti internazionali in agricoltura. Sono un’opportunità o diventano, per gli Stati che li ricevono, uno forma di oppressione che permette a multinazionali straniere di sfruttarne le risorse?  

La squadra del liceo doveva sostenere che questi investimenti siano qualche cosa di positivo. Non una tesi semplice perché i casi in cui l’accaparramento di terre, un fenomeno enorme, ha conseguenze negative sono numerosi, a volte terribili. 

La squadra ha scelto che l’idea forte da portare avanti dovesse essere quella della necessità ineluttabile di questi investimenti. Ecco come Beatrice, la capitana, ha introdotto questa linea argomentativa.

 

4 – 8 – 12 – 16

Se pensate siano solo numeri, vi state sbagliando. Sono vite, nascite; ogni secondo che passa nel mondo nascono 4 bambini.

Buongiorno a tutti, sono Beatrice Bordignon capitano della squadra dei Lampis e in questo momento in Africa vivono 1 miliardo e 800 milioni di persone. Tante, tantissime, forse facciamo fatica anche ad immaginarle, ma nel 2050 saranno quasi il doppio. 2,5 Miliardi di persone nel continente più povero del mondo.

Ora questa stanza, dove noi siamo tranquillamente seduti, ha una capienza massima di 90 persone.

Bene ora, guardate la porta, l’avete usata per entrare, potete usarla per uscire, ma se fosse blindata, come vi sentireste? Soffocati?

Ma questo non basta. Voglio che pensiate di essere il doppio, 180 persone in un’unica stanza. Come vi sentite adesso?

Siamo stretti, l’ossigeno manca, le risorse sono sempre le stesse.

Possiamo solo sperare che qualcuno apra la porta.

La carenza di risorse non sarà un problema solo nel 2050 in Africa, lo è già adesso, ce lo conferma l’ONU.

Aprire la porta non è più una possibilità, ma diventa una necessità. C’è qualcuno al di là della porta pronto ad investire, dobbiamo solo decidere di accoglierlo.

Ecco ciò che accade oggi in moltissimi paesi a basso reddito; ci sono paesi pronti ad investire e no, non stiamo parlando solo di soldi ma, come afferma la FAO, di innovazione, di infrastrutture, di nuove tecnologie, di sanità.

Potrebbero essere molto più di semplici acquisizioni di terre.

Acquisizioni di terre che troppo spesso vengono associate ad un processo di colonizzazione, ma la prima oratrice, Sofia, vi spiegherà quali sono i motivi per cui non è possibile paragonare questi due concetti.

Acquisizioni che non solo porteranno una crescita economica ma anche, come vi spiegherà il secondo oratore Lorenzo Piccolo, nuovi posti di lavoro e infrastrutture.

Acquisizioni che, vorrei ripetere, sono necessarie oggi e soprattutto per il futuro dei paesi a basso reddito. Non ci sono alternative, dobbiamo guardare in faccia alla realtà, le risorse non sono più sufficienti per sfamare una popolazione in continua crescita.

Inoltre occorre considerare che queste acquisizioni di cui tanto abbiamo parlato non vengono fatte in modo selvaggio, ma regolamentato.

L’ordinamento delle Nazioni Unite, la normativa per gli investimenti stranieri tedesca, gli accordi preventivi italiani e, ancora, la Legge sulla divulgazione degli investimenti esteri nel settore agricolo americana sono solo alcuni esempi.

Come dicevano i latini, “facere de necessitate virtutem”, bisogna fare di necessità virtù. In questo momento la necessità è preparare le condizioni per sfamare 2,5 miliardi di persone, adesso i paesi a basso reddito hanno la possibilità di trasformarla in sviluppo.

Il tempo ormai è poco e da quando ho iniziato a parlare, sono nati 720 bambini.