Dall’indecisione alla certezza… Un viaggio nella fisica.

Proseguiamo la nostra serie di interviste a un ex studenti del nostro liceo dialogando con Alessio Zanellato, che si è laureato a Torino e che invita a tutti quelli che guardano verso il politecnico a dare una chance al percorso di fisica

Inizio complimentandomi con il risultato raggiunto e ti chiedo di darci un po’ di informazioni sul tuo percorso di laurea.

Ciao, allora, mi sono laureato in Fisica presso il Dipartimento di Torino, con tesi sulla validazione di un modello previsionale basato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Si è trattato di un lavoro svolto in una azienda esterna all’università che ha richiesto competenze che vanno oltre la sola fisica, come l’analisi statistica, l’informatica e il “problem solving”. Ora frequento la magistrale in fisica delle tecnologie avanzate sempre a Torino, dove studio principalmente elettronica e fisica dello stato solido.

Come sei arrivato a scegliere questo percorso? Hai sempre saputo che sarebbe stato questo, l’hai capito facendo un’esperienza particolare, ti ha aiutato il racconto di qualcuno o un’attività di orientamento?

La scelta è stata fatta poche settimane prima dell’inizio del primo anno di università: durante il quinto anno di liceo ho partecipato a diversi incontri di orientamento dove non ho mai trovato qualcosa che mi colpisse davvero. La voglia di capire a fondo i meccanismi che regolano il mondo e una certa simpatia per le materie scientifiche hanno ristretto la scelta tra ingegneria e fisica.

L’esperienza che mi ha fatto capire che fisica era ciò che faceva per me è stato l’open day presso il mio attuale dipartimento: l’evento si chiama “Porte Aperte” e viene organizzato ogni anno in primavera: consiglio a chiunque interessato di aderire, anche solo per togliersi il dubbio; in questa occasione ho visitato le aule, i laboratori sede di importanti esperimenti ed ho esposto i miei dubbi a professori e studenti.

E adesso che hai finito cosa ne dici: è stata la scelta giusta? Perché?

Ora che ho finito, ho capito che forse il me di allora avrebbe voluto fare ingegneria… Ecco, per fortuna il me di allora si è sbagliato! Infatti, ora sono molto contento della mia scelta perché credo che fisica sia l’unico corso che fornisce risposte riguardo a tutto ciò che ci circonda e propone altrettante nuove domande su cui riflettere: è un corso adatto ai curiosi come me.

A chi la consiglieresti e a chi la sconsiglieresti?

Lo consiglierei a chiunque provi un minimo di interesse per le materie scientifiche: anche se avete trovato il dépliant del corso di ingegneria che sembra cucito su misura per voi, abbiate lo scrupolo di dare a fisica una chance. In definitiva le conoscenze pregresse di matematica e fisica non sono così essenziali: al primo anno si riparte da un livello medio, proprio di ogni studente diplomato in un liceo. Tuttavia, la sconsiglierei a chiunque non abbia voglia di rimboccarsi le maniche: a mio parere il carico di studio è tra i più impegnativi di tutto l’ateneo.

Cosa non ti era stato detto e sarebbe meglio sapere sul tuo percorso universitario?

Non molto in realtà. Ogni informazione è reperibile sul sito del dipartimento: consiglio a tutti di leggere in maniera approfondita il piano di studi del corso di cui si è interessati (che sia fisica o altro) e di non limitarsi a leggere i soli corsi del primo anno.

Oggi si parla molto dei costi crescenti, specialmente quelli degli affitti. Nella tua sede universitaria questo problema era presente?

Ritengo che, se paragonata ad altre città universitarie, Torino non soffra in modo così marcato di questo problema. Se si è disposti a dividere l’appartamento con dei coinquilini, i costi rimangono contenuti, nonostante i prezzi siano in lieve aumento.

È un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per se stessi?

Ogni corso di laurea richiede sacrifici, ma ritengo che fisica sia una tra quelle che ne chiedono maggiormente. Nella maggior parte dell’anno la dedizione allo studio è quasi totale: è importante trovare il proprio metodo di studio fin da subito e non lasciare che il lavoro da fare si accumuli nel tempo. Se si riesce in questo intento, allora è possibile ricavare del tempo per coltivare le proprie passioni.

Oggi si guarda all’Intelligenza Artificiale come al futuro. Sembra di capire che la tesi abbia toccato dei problemi connessi a questo campo. Puoi spiegarci, se c’è, qual è la connessione tra gli studi di fisica e la comprensione dell’AI?

La connessione c’è ed è estremamente profonda: l’implementazione dell’intelligenza artificiale in campo fisico sta cambiando il modo di fare fisica: essa può essere utilizzata in campo teorico per costruire modelli fisici più accurati e complessi, ma anche e soprattutto nella fisica sperimentale; meccanismi di deep learning gestiscono e filtrano i dati prodotti dai rivelatori di particelle negli acceleratori, altri vengono utilizzati per la detezione e il tracking di detriti spaziali durante le missioni di ricerca, altri ancora monitorano le “increspature” nello spazio-tempo, rilevando le onde gravitazionali. Oggi un fisico deve fare dell’intelligenza artificiale uno strumento di lavoro quotidiano, e per questo l’offerta formativa comprende anche corsi interi dedicati al machine learning.

Grazie mille e buona fortuna!

Un “in bocca al lupo” a tutti gli studenti.

Carlotta T.