Scrivere un articolo per il giorno di San Valentino è una mossa azzardata, perchè si rischia di cadere in luoghi comuni e affermazioni scontate, di ripetere le solite frasi illuminanti che poeti e filosofi più celebri ed esperti di me hanno già regalato al mondo. Per questo non sprecherò il mio ed il vostro tempo a cercare una definizione di “amore”, poiché potrei giungere ad una conclusione che non sarebbe condivisa da molti, o che addirittura potrebbe mutare tra neanche una settimana. D’altronde il nostro concetto di amore viene modificato dalle esperienze che facciamo, dalle persone che incontriamo e dal dolore che spesso ci procurano. Uso e abuso della parola “amore” in continuazione anche se non so effettivamente cosa sia, ma ciò non vuol dire che non lo abbia mai vissuto. Dico “vissuto” e non “provato”, perché a parer mio l’amore non è qualcosa che si prova, è qualcosa che si costruisce. È facile provare un’emozione, essere attratti da qualcuno, è un po’ meno semplice alzarsi al mattino ogni giorno e scegliere di dare il proprio cuore ad una persona. È ciò che differenzia l’amore dal semplice innamoramento.

Il primo ragazzo a cui ho dato il mio cuore mi ha insegnato che ne avrei dovuto tenere un po’ anche per me, che l’amore non è il solo atto di dare ma anche quello di ricevere. Mi ha ferita, forse inavvertitamente o forse consapevolmente, e nel momento in cui mi sono sentita abbandonata ho iniziato a produrre pensieri autodistruttivi nella mia testa come fanno tutte le persone che almeno una volta nella vita sono state ferite: “Ho sicuramente sbagliato qualcosa io, sono impossibile da amare, smetterò di provare emozioni per proteggermi dal dolore”.

Con il senno di poi ho compreso che le azioni che compiono le persone non sono sempre causate dalla nostra incapacità di farci amare, ma semplicemente dalla scarsa esperienza che hanno nel costruire un rapporto duraturo con una persona o dalla paura dei rapporti “seri” che caratterizza un po’ la mia generazione. Ai tempi dei nostri nonni i matrimoni duravano una vita intera, e non credo che fosse perché tutti avevano la fortuna di trovare la persona giusta per loro. Forse un po’ era perché un divorzio sarebbe stato visto come uno scandalo per la società dell’epoca, o forse la verità è che si è persa la pazienza e la capacità di ascoltare i bisogni di chi abbiamo davanti. Ci stiamo dimenticando dell’importanza di amare. Non è vero che l’amore non esiste o non esiste più, è una storia che ci raccontiamo per giustificare i nostri comportamenti da codardi. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza ci destabilizza perché assistiamo alla vita che improvvisamente ci strappa via pezzi di noi e ci sentiamo impotenti, perché nessuno ha mai avuto il coraggio di dirci in faccia la dura realtà, che nulla a questo mondo dura per sempre, che siamo soggetti a continui cambiamenti. E perciò, a volte inconsciamente, mettiamo in atto comportamenti che feriscono le persone che abbiamo vicino per proteggere noi stessi. Fuggiamo da persone per cui valga la pena restare, non tanto per cercare qualcuno di migliore, ma perché ci sembra la strada più semplice per evitare di soffrire. Maturare significa accettare che nulla dura per sempre ma questo non vuol dire che non si possa costruire un legame duraturo con un’altra persona. Maturare è capire che non si troverà mai l’amore pur cercandolo in lungo e in largo, perché non è qualcosa che si cerca, è qualcosa che si crea. La “persona giusta”, non esiste, esistono persone che cercano di venirsi incontro nonostante le loro diversità. E chi decide di chiudersi a riccio solo perché durante il suo cammino ha incontrato esclusivamente individui incapaci di amare non fa altro che privarsi di una delle poche cose belle per cui valga la pena vivere. Se avessi tagliato i rapporti con il mondo esterno, non avrei mai incontrato un secondo ragazzo che ha arricchito il concetto che avevo di “amore”, insegnandomi che nessuno è impossibile da amare e che chi vuole stare con te trova il modo di starci soprattutto dopo aver visto i tuoi difetti, nonostante le differenze e le difficoltà. E anche se ora abbiamo preso due strade diverse so di non aver sprecato tempo e so che ne è valsa la pena soffrire per la rottura, perchè ho imparato tanto su di me e sul modo in cui ci si prende cura di una persona. Quando sarò anziana sul letto di morte voglio poter dire di aver dato al mondo tutto ciò che avevo, di aver amato intensamente qualcuno, perché per quale altra ragione varrebbe la pena versare lacrime se non per amore? In un mondo dove l’odio e la guerra stanno prendendo il sopravvento e stanno cancellando tutto ciò che resta della nostra umanità, l’amore è l’unica cosa che può ancora salvarci. Un piccolo gesto può fare la differenza nella vita di una persona, soprattutto in una giornata come questa in cui c’è tanta gente immersa nella propria solitudine.

Perciò, anche da single, celebro San Valentino non come giornata delle coppie, ma come giornata dell’amore in tutte le sue forme ed espressioni, affinché possa renderci persone più buone.

Alice R.