Oggi abbiamo il piacere di intervistare Giulia Cortese, studentessa della 4^A del Liceo Scientifico. Lo sport da lei praticato è il nuoto, forma di esercizio fisico completa che coinvolge diversi gruppi muscolari e migliora la fiducia in acqua. 

Che sport pratichi e a che livello?

Pratico nuoto agonistico a livello regionale e nazionale, gli allenamenti mi occupano 4 giorni a settimana per un’ora e una volta al mese gareggio.

Come e quando ti sei avvicinata al nuoto?

Fin da bambina ho avuto a che fare con l’acqua: già dall’età di tre mesi infatti, ho cominciato ad entrare in piscina con i miei genitori. Ho continuato fino alla prima media frequentando dei corsi e allo stesso tempo praticando ginnastica artistica. Entrata nell’età agonistica, ho deciso di abbandonare la ginnastica artistica per dedicarmi completamente al nuoto.

Come concili allenamenti e gare con lo studio?

Conciliare allenamenti e gare con lo studio non è sempre facile visto il grosso impegno che portano entrambi; personalmente riesco ad organizzarmi partendo con molto anticipo nello studiare per le verifiche o le interrogazioni, in modo tale da non trovarmi mai con una grossa mole di studio all’ultimo momento.

Nell’ultimo periodo hai ottenuto qualche risultato importante?

Nell’ultimo periodo ho conseguito un secondo posto nei 100 metri dorso al Trofeo Regionale Davide Filippini, che è stato un grande traguardo per me perché sono riuscita a migliorare il tempo di 3 secondi, che su un 100 metri sono parecchi.

Il fatto di praticare sport ad alto livello si può conciliare con il percorso di studi, anche a livello universitario, secondo te?

Secondo me conciliare sport e percorso di studi non sempre è possibile, forse è più semplice a livello universitario, quando da atleta si può passare ad allenatore, ruolo che può portare a molte soddisfazioni oltre che ad un aiuto economico.

Praticare questo sport ti richiede impegno e sacrificio: perchè per te ne vale la pena?

Nuotare richiede molti sacrifici e molto impegno, ma ne vale la pena perché praticare uno sport ad alto livello permette di sviluppare competenze che a scuola non sempre si acquisiscono. Inoltre, la sensazione che si prova quando si vedono i risultati dei propri sacrifici fa scordare tutta la fatica e le rinunce che si sono dovute fare per arrivare all’apice.

Cosa consiglieresti a chi è indeciso se continuare a praticare sport o smettere a causa della mole di studio?

Consiglierei di non smettere: secondo me, con una buona organizzazione è possibile programmare e organizzare tutti gli impegni personali. Ritengo che lo sport sia fondamentale per la formazione di un ragazzo, sia come fonte di motivazione, sia come mezzo di svago e di distrazione dalla scuola.

Marco