Impegno e determinazione per alimentare il sogno da calciatore
Quest’oggi abbiamo il piacere di intervistare Tommaso Rota, studente che frequenta la 4E del liceo linguistico: il suo sport è il calcio, il più praticato dai giovani sportivi italiani che quindi, per chi vuole raggiungere un buon livello, richiede grande passione, impegno e determinazione, doti che Tommaso possiede.
A che livello pratichi il calcio e con quale frequenza svolgi gli allenamenti?
Gioco a calcio per la FC Pro Vercelli che milita nel campionato “PRIMAVERA 3”; mi alleno 5 volte a settimana dalle 3 alle 5 e gioco al sabato pomeriggio.
Come e quando ti sei avvicinato al calcio?
Mi sono avvicinato al calcio da piccolissimo, a circa 4 anni d’età ho iniziato il mio viaggio in questo mondo. Per iniziare la mia carriera sono state fondamentali le figure di mio padre e di mio nonno (ex calciatori pro) che mi hanno influenzato e aiutato durante tutto il mio percorso.
Come concili allenamenti e partite con lo studio?
La parola chiave per non farsi sommergere dalla mole di studio è “organizzazione”; è importantissimo essere organizzati, cercare di studiare in ogni tempo morto della giornata e ridurre al minimo le distrazioni mentre lo si fa, aumentando così il tempo produttivo. Io solitamente studio circa 3 ore al giorno, dopo cena, dalle 20:30 fino alle 23:00/23:30, ma nei periodi più impegnativi come maggio continuo anche fino a mezzanotte.
Nell’ultimo campionato la tua squadra ha ottenuto qualche risultato importante?
Nell’ultimo campionato ho giocato per il Torino FC U17; purtroppo siamo arrivati di una posizione dietro alla zona play-off non potendo così accedere alle fasi finali, come abbiamo fatto nell’anno precedente (U16). Quest’anno, dopo il girone di andata, siamo al terzo posto.
Potrai, secondo te, conciliare la pratica di uno sport ad alto livello anche con un percorso di studi a livello universitario?
La mia risposta è sì; secondo me, avendo un po’ di organizzazione e molta voglia di fare, attività a livello nazionale e scuola sono facilmente conciliabili. A livello universitario non saprei perché non l’ho mai vissuto in prima persona, ma spero di sì perché il mio obiettivo è di laurearmi continuando a giocare a calcio ad alti livelli.
È importante per te avere un piano (PFP) per poter conciliare al meglio sport e studio?
Sì, è molto utile poiché mi permette di avere la priorità sulle interrogazioni programmate e mi consente di spostare le verifiche quando sono più comodo, permettendomi così di organizzarmi in maniera perfetta nonostante i miei impegni.
Cosa consiglieresti a chi è indeciso se continuare a praticare sport o smettere a causa della mole di studio?
Mantenere l’attività sportiva senza ridurla è vitale. Lo sport non solo favorisce la salute fisica, ma migliora anche la concentrazione e riduce lo stress, cose indispensabili per affrontare la mole di studio. Trovare un equilibrio è essenziale: pianificare allenamenti più brevi, ma intensi, per adattarli agli studi potrebbe essere un’opzione. Lo sport può essere un’ancora di salvezza, offrendo un momento di distensione e contribuendo a una mente più lucida per lo studio. L’attività fisica costante migliora la qualità del sonno e il benessere generale, contribuendo a gestire lo stress degli studi senza compromettere la salute mentale e fisica.
Grazie e in bocca al lupo per il proseguimento del tuo campionato.
Marco C.