L’importanza di trovare la sede e le persone giuste

Oggi a raccontarci il suo percorso universitario è Diana Ioppa, che si è da poco laureata a Vercelli, in Scienze Biologiche. Dalle sue parole traspare la soddisfazione non solo per il percorso scelto, ma anche per la qualità delle persone incontrate.

Ciao Diana. Partiamo dall’inizio: dove ti sei laureata, in che cosa e con una tesi su…

Mi sono laureata allUPO nella sede di Vercelli, nel corso di laurea triennale in scienze biologiche con una tesi sperimentale in biochimica tumorale, dal titolo: Valutazione dei livelli di espressione dell’enzima NAMPT nel modello tumorale del mesotelioma pleurico maligno.

Abbiamo visto che, sul post di Instagram dove hai pubblicato le foto della laurea, hai voluto aggiungere una bella dedica: “A mio nonno e a tutte le persone che mi hanno permesso di fare tutto quanto. A voi, che non avrò mai abbastanza parole per ringraziarvi, alla vostra professionalità e umanità. Mi avete insegnato tanto e mi avete aiutata a capire cosa voglio fare e chi voglio diventare. Grazie”. E’ bello che alla fine del percorso pensi a ringraziare chi ti ha aiutato. In particolare, la tua dedica sembra sottolineare che lungo il percorso hai trovato persone che hanno saputo ispirarti. E’ così?

Ho dedicato la mia tesi a mio nonno che è stato colpito da questo tumore e nella dedica ringrazio la professoressa e tutto il team di ragazzi con cui ho lavorato durante il tirocinio per la mia tesi. Tutti loro hanno saputo accompagnarmi in questo percorso con estrema umanità e professionalità, insegnandomi che non bisogna essere perfetti per entrare e lavorare nella ricerca e facendomi appassionare a questo mondo.

Come sei arrivata a scegliere questo percorso? Tra le esperienze che hai fatto prima, dentro e fuori la scuola, quale ti ha aiutato di più nel prendere una decisione?

Sono sempre stata abbastanza decisa sul mio percorso futuro, ma mi hanno aiutata a prendere la decisione finale due stage svolti durante il liceo, tra cui quello alla fondazione Golinelli.

E adesso che hai finito cosa ne dici: pensi sia stata la scelta giusta? Perché?

Ora che ho finito sono ancora più sicura di prima della mia scelta, soprattutto sulla sede, perché nonostante Vercelli non sia una città che può attirare per il nome prestigioso, per la mia Università è molto valida. Ha professori veramente capaci, si riesce ad avere un contatto diretto con loro, per quasi ogni corso c’è un laboratorio pratico (caratteristica molto rara in altri atenei), e si hanno ottime possibilità di tirocinio.

A chi consiglieresti il tuo percorso e a chi lo sconsiglieresti? In particolare, sempre sul tuo percorso, c’è qualche cosa che non ti era stato detto e che sarebbe stato meglio sapere?

Consiglio questo percorso a chi interessa la natura, l’ambiente e l’ambito biomedico, perché ti dà una visione a 360°, offrendoti man mano gli strumenti per capire quale ambito più ti si addice.

Vorrei particolarmente consigliarlo a chi piace la medicina, ma non si sente di dover aver la responsabilità della vita dei pazienti o semplicemente non si sente di affrontare il lungo percorso previsto da quella facoltà.

In particolare, sempre sul tuo percorso, c’è qualche cosa che non ti era stato detto e che sarebbe stato meglio sapere?

Una cosa che non mi è stata mai detta è che facendo questo percorso si ha veramente una preparazione molto più ampia rispetto ad altri atenei.

Oggi si parla molto dei costi crescenti, specialmente quelli degli affitti. Nella tua sede universitaria questo problema era presente?

I costi, essendo a Vercelli, sono stati minori rispetto a quelli di altre città più grandi. Ho fatto il primo anno da pendolare e gli ultimi due in un appartamento condiviso, che costava meno di fare avanti e indietro. Fortunatamente in Piemonte si ha la possibilità di richiedere una borsa di studio attraverso EDISU, con una maggiorazione per le studentesse STEM, e questo mi ha permesso di coprire completamente le spese universitarie. Volendo ci sarebbe la possibilità della residenza universitaria EDISU gratuita e molti dei miei colleghi ci vivevano e ho sempre avuto feedback positivi.

E’ un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per se stessi?

È un corso che richiede molti sacrifici, perché si hanno tanti esami diversi fra loro con programmi molto estesi. Il tempo per sé stessi è però fondamentale, soprattutto per riuscire a performare meglio nello studio, per cui, nonostante non sia facile, ci si deve organizzare per prenderselo.

Il tuo titolo di studi a quali prospettive di lavoro apre?

La laurea triennale ti dà la possibilità di avere l’abilitazione a biologo Junior, ma principalmente ti porta a specializzarti con una laurea magistrale che ti porta ad essere un biologo a tutti gli effetti. Ti dà la possibilità di andare a lavorare in tantissimi ambiti, come quello sanitario, quello microbiologico, quello ambientale, quello alimentare e quello naturale. Si può fare ricerca, proseguendo con il dottorato, entrare in qualche azienda privata oppure in ambito pubblico (ad esempio in ospedale, come guardia parco oppure come insegnante).

E tu in particolare a cosa punti, come vedi il tuo futuro?

Ora sto continuando con una laurea magistrale in scienze biomolecolari, genomiche e cellulari all’università di Parma e vorrei o continuare nel mondo della ricerca oppure in qualche azienda in ambito biomedico oncologico.

 

Grazie a Diana per la sua disponibilità e in bocca al lupo per la continuazione del suo percorso a Parma