Un percorso che apre le porte della Data Science e dello studio dell’Intelligenza Artificiale

Oggi vi presentiamo l’intervista a Andrea Ferrero, ex studente del Liceo Scientifico che si è reso gentilmente disponibile per spiegarci la sua laurea. Nella chiacchierata Andrea, oltre che raccontarci del suo percorso di studi, fornisce alcuni interessanti suggerimenti sul percorso della scelta, sugli alloggi, sull’anno Erasmus e altro ancora. Buona lettura

Partiamo dalle basi: dove ti sei laureato, in cosa e con quale tesi.

Mi sono laureato a Torino in Economia e Statistica, con una tesi sui fattori determinanti nelle aspettative d’inflazione delle famiglie italiane. Si è trattato di un’analisi statistica mirata a comprendere cosa influenzi l’idea delle famiglie italiane sull’andamento futuro dei prezzi.

Come sei arrivata a scegliere questo percorso? Tra le esperienze che hai fatto prima, dentro e fuori la scuola, quale ti ha aiutato di più nel prendere una decisione?

Il percorso è stato particolarmente complesso e direi non lineare. Su questo mi ritengo molto fortunato poiché ho scoperto la passione durante gli studi, non prima. La scelta è stata fatta in quanto nutrivo curiosità verso le materie principali del corso di studio, ma mentirei se dicessi che all’epoca avevo le idee chiare (l’incertezza è compagna di vita di molti, specie noi giovani).

Quello che consiglierei a tutti, incluso il me stesso di qualche anno fa, è di fare esperienze di ogni tipo. Credo che aiuti molto, quantomeno a delineare ciò che NON piace fare.

Ad esempio, durante il quarto anno ho avuto l’opportunità di passare 5 giorni a Pisa ad un corso per mediatori linguistici promosso dalla SSML di Pisa (ero, e sono ancora, appassionato di lingue straniere ed ero convinto che avrei studiato quello). Purtroppo, o per fortuna, ho realizzato che l’interprete o il traduttore non erano lavori che mi si addicevano.

Un altro esempio è stata l’esperienza di alternanza scuola-lavoro al laboratorio Golinelli, dove ho capito che lavorare in laboratorio come biologo non faceva per me.

E adesso che hai finito cosa ne dici: pensi sia stata la scelta giusta?

A posteriori è stata certamente la scelta migliore che potessi fare.

Perché?
Escludendo il fattore pandemia, che avrebbe reso impossibile prendere decisioni tanto diverse, tipo andare fuori regione, il corso di laurea ha fatto nascere in me una passione molto forte verso la statistica, e ad oggi non mi vedrei a studiare nient’altro.

In Piemonte questo corso è forse l’unico nel suo genere, quindi se avessi fatto altre scelte questo interesse difficilmente sarebbe emerso.

Consiglio comunque di dare un’occhiata fuori regione (o meglio ancora all’estero) se ci sono corsi di laurea simili, soprattutto se si è interessati solo alla statistica.

A chi consiglieresti il tuo percorso e a chi lo sconsiglieresti? In particolare, sempre sul tuo percorso, c’è qualche cosa che non ti era stato detto e che sarebbe stato meglio sapere?

Il mio corso triennale è fortemente adatto a chi nutre interesse verso corsi di tipo economico ma allo stesso tempo vuole studiare la statistica in maniera più approfondita rispetto alla scelta più classica.
La statistica è alla base della ricerca scientifica, non solo in ambito economico, e più la tecnologia avanza e più questa materia fornisce gli strumenti per comprenderla (i modelli di intelligenza artificiale si basano su una forte componente matematico-statistica!)

La matematica è importante ma nessun timore: chi è carente avrà tutto il tempo (e le risorse) per recuperare appena iniziato il corso.

Lo sconsiglio a chi però sa che la matematica e l’approccio scientifico non gli piacciono proprio. Piuttosto, per rimanere su un ambito simile, consiglio un corso di tipo economico-aziendale, dove la matematica più avanzata diventa meno necessaria e si lascia più spazio a materie meno quantitative.
Oggi si parla molto dei costi crescenti, specialmente quelli degli affitti. Nella tua sede universitaria questo problema era presente?

Il problema degli alloggi per me fortunatamente non si è presentato. Consiglio a tutti di informarsi sulla borsa di studio EDISU, sul sito di EDISU Piemonte. Chi ha un ISEE non superiore ad una certa soglia può fare domanda per la borsa di studio e anche per la residenza universitaria.

Si tratta di una soluzione ottima perché viene fornito un posto letto completamente gratuito in aggiunta ad una cifra monetaria che si aggira in media a circa 2000 euro all’anno, se non di più.

Ci sono dei requisiti in termini di andamento universitario ma non sono particolarmente stringenti per uno studente medio, generalmente alla pari con gli esami.

E’ un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per se stessi?

Non lo reputo un corso estremamente ostico se piace, e al contrario credo che sia strutturato in una maniera particolarmente comoda rispetto ad altri (le sessioni d’esame ad esempio sono generalmente più lunghe e questo fornisce più tempo per organizzarsi e studiare).

Ovviamente, non esistono corsi facili. Ne esistono però di molto impegnativi, almeno questo sembrano dimostrare alcune esperienze dei miei ex-compagni. Mi sento di dire che non è al pari di altre lauree scientifiche in termini di sacrifici richiesti.

E’ facile inserire tra le esperienze che si possono fare anche l’Erasmus, ed è una cosa che consiglio a tutti (EDISU anche in questo aiuta molto). Non è scontato, ci sono corsi universitari dove fare l’Erasmus è disincentivato proprio dall’organizzazione del corso stesso.

Il tuo titolo di studi a quali prospettive di lavoro apre?

Per chi decide di focalizzarsi nell’ambito statistico, il lavoro più naturale è quello dell’analista dei dati, una professione che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede.

Per chi sceglie di specializzarsi con una magistrale è possibile poi puntare a diventare professionisti nel campo dell’intelligenza artificiale e della cosiddetta Data Science, anche se sono termini molto abusati e vaghi.
In sostanza, si tratta di usare la statistica più avanzata per insegnare ai computer ad interpretare i fenomeni e a fornirci informazioni sulle relazioni tra le variabili che consideriamo. Alle aziende questo serve molto, ed è per questo che è una delle professioni più importanti degli ultimi anni e del futuro prossimo.
Altrimenti, è sempre possibile proseguire su tutti i percorsi classici di tipo economico.

E tu in particolare a cosa punti, come vedi il tuo futuro?

Ho iniziato una laurea magistrale in scienze statistiche, curriculum Data Science, all’università di Bologna. Punto a cercare lavoro come data scientist o come ricercatore applicato, ma ad oggi ancora sono incerto su cosa il futuro riserverà per me. Sicuramente mi piacerebbe tornare all’estero, possibilmente nei paesi nordici dove già sono stato durante il mio Erasmus e dove mi sono trovato molto bene.

Grazie mille e buon lavoro. In bocca al lupo a tutti gli studenti.

Grazie a te