Partire da una passione per costruire un futuro

Proseguiamo la nostra serie di interviste a ex studenti del nostro liceo intervistando Zaia Martina laureata in scienze motorie e sportive all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Inizio con i complimenti per il risultato raggiunto e ti chiedo di darmi le coordinate principali della tua laurea.

Mi sono laureata a Milano all’università Cattolica del Sacro Cuore in Scienze Motorie e Sportive e ho fatto la tesi su “Disturbi della condotta alimentare nelle giovani atlete. Il caso delle ginnaste ritmiche “farfalle azzurre”.

Come sei arrivata a scegliere questo percorso? Hai sempre saputo che sarebbe stato questo, l’hai capito facendo un’esperienza particolare, ti ha aiutato il racconto di qualcuno o un’attività di orientamento?

Allora premetto che ho fatto diversi test d’ingresso in diverse facoltà e li ho passati tutti tranne uno che era a numero chiuso e c’erano solo 14 posti. Quindi avevo una scelta abbastanza ampia, ma sono arrivata a frequentare questo corso perché sono sempre stata una persona sportiva; fin da piccola, ho praticato tanti sport, in particolare atletica leggera per 7 anni a livello agonistico, quindi ho capito che lo sport era la mia vita e poteva essere per me un punto solido sul quale costruire il mio futuro soprattutto tenendo conto del fatto avendo le idee molto confuse su cosa studiare; per questo mi sono direzionata su questo campo.

E adesso che hai finito cosa ne dici: è stata la scelta giusta?

Perché?

Ora sono soddisfatta al 100%, è stata la scelta più giusta per me e penso che se tornassi indietro risceglierei questa facoltà. Non a caso continuo anche con la magistrale.

A chi la consiglieresti e a chi la sconsiglieresti?

La consiglio a tutte quelle persone amanti dello sport, dell’adrenalina e soprattutto a chi davvero vuole lavorare a contatto con le persone sia da un punto di vista professionale, per aiutarle con il loro corpo, sia umano per instaurare con loro un rapporto di fiducia reciproca. La consiglio inoltre a chi vuole entrare nel mondo della scuola e dell’agonismo. La sconsiglio, al contrario, a chi non mira all’empatia e al contatto umano, a chi ha altri obiettivi nella vita.

Cosa non ti era stato detto e sarebbe meglio sapere sul tuo percorso universitario?

La cosa forse che non mi aspettavo, soprattutto per l’idea che le persone hanno di questa facoltà, era lo studio di alcune materie mediche. Dico questo perché l’idea generale che le persone si fanno su scienze motorie è “chi va lì è perché non ha voglia di studiare” oppure ancora “si fa solo sport quindi è semplice”; beh io vorrei smentire queste voci, dicendo che non è proprio così o meglio, è vero solo per alcune materie che sono più pratiche di altre, ma molte altre sono in comune con la facoltà di medicina e chirurgia. Nella mia Università, la Cattolica, molte rientrano nel quadro di medicina, un esempio sono fisiologia, biochimica, medicina dello sport, anatomia, neurologia e pediatria. Dico questo, perché se mi fosse stato detto all’inizio, sicuramente sarei partita con un’idea diversa nella mia mente. Idea che poi è stata revisionata durante il percorso triennale.

Oggi si parla molto dei costi crescenti, specialmente quelli degli affitti. Nella tua sede universitaria questo problema era presente?

Questo problema era molto presente! Milano è una delle città più care d’Italia in termini di affitto. Ho vissuto un anno giù e non posso negare che è stata una grossa spesa.

Bisogna assolutamente fare qualcosa su questo tema, perché non tutti hanno la possibilità di affrontare certe spese e non sarebbe giusto, parlando di ragazzi fuori sede, dover rinunciare agli studi perché non ci si può permettere l’appartamento in città. Spero che con tutte le proteste si arrivi a qualcosa di concreto.

E’ un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per se stessi?

Richiede molti sacrifici indubbiamente, ma penso che sia un po’ così per tutti, senza fatica e sacrificio non arrivi da nessuna parte! Però non nego di aver fatto diverse cose in questi anni, ad esempio ho anche lavorato; quindi, se ci si impegna, si può fare tutto, basta avere pazienza e le cose arrivano!

Il tuo titolo di studi a quali prospettive di lavoro apre? E tu in particolare a cosa punti?

Adesso come adesso con la triennale potrei fare la preparatrice atletica, lavorare come insegnante alla scuola primaria, lavorare nelle palestre e nei centri sportivi per la ri-atletizzazione, organizzatrice di attività per varie fasce d’età e operatrice dell’informazione tecnico sportiva.

Io però non mi fermo qui, continuo con la magistrale per avere prospettive più ampie in termini lavorativi; infatti punto all’insegnamento negli istituti secondari.

Grazie molte per il tempo dedicatoci e chissà se un giorno non scopriremo che sei diventata insegnante al Liceo

Beatrice B.