Intervista a Greta Baj sul suo anno all’estero

L’anno scorso Greta, che ora frequenta la 4B, ha deciso di partire e vivere per un anno in una regione della Spagna spinta, al di là delle possibili difficoltà, dalla curiosità di conoscere un nuovo paese e di fare nuove esperienze. Allora scopriamo che cosa ha imparato vivendo in un paese straniero e che cosa le ha lasciato quest’esperienza.

Ciao! Raccontaci della tua esperienza, dove sei andata, per quanto tempo e perché?

Ciao! Sono andata in Spagna e ho vissuto per un anno nella regione di Murcia, una zona arida nel sud-est del Paese. Ho deciso di fare questa esperienza perché volevo provare una cosa nuova e conoscere una lingua e una cultura nuove. Da questo punto di vista sono rimasta davvero soddisfatta perché questa esperienza mi ha dato molto più di quanto mi aspettassi.

Ci sei andata da sola o hai condiviso l’esperienza con qualcuno?

Ho fatto il volo in aereo con gli altri studenti italiani che andavano in Spagna. Durante, la permanenza, ci sono stati dei volontari spagnoli che hanno seguito la nostra esperienza e abbiamo fatto vari incontri con gli altri studenti di scambio da tutto il mondo per confrontare le nostre esperienze e capire come superare le difficoltà. Questi incontri sono stati molto belli perché ci hanno dato l’opportunità di conoscere anche altri ragazzi da ogni parte del mondo e fare amicizia con loro.

Quali sono state le difficoltà e le nuove esperienze che hai dovuto affrontare e come le hai affrontate?

All’inizio le difficoltà riguardavano soprattutto lo sforzo che veniva dal comunicare e il doversi adattare agli orari (che erano abbastanza diversi), ma poi ovviamente iniziava a mancarmi il mio paese e diventava difficile adattarmi alle regole e abitudini della mia famiglia ospitante. Queste difficoltà erano in realtà molto piccole, ma messe tutte insieme risultavano soffocanti. Per quanto riguarda le nuove esperienze, ho sperimentato la vita in una grande città, ho preso lezioni di equitazione (una tradizione molto amata dagli spagnoli) e durante il mese di aprile abbiamo fatto una bellissima festa tradizionale in cui tutti ci siamo messi i vestiti tradizionali Murciani e abbiamo passato la giornata in giro con gli amici.

Hai notato molte differenze tra l’Italia e il paese in cui sei stata?

A essere sincera, la Spagna è uno Stato abbastanza vicino quindi non ci sono molte differenze culinarie o linguistiche. Ma quando vivi a stretto contatto con la gente locale, capisci che ci sono molte differenze dal punto di vista morale, o riguardanti le abitudini in famiglia e nella società, i valori, il modo in cui suddividono la loro giornata… ad esempio, loro sono abituati a pranzare/cenare molto tardi e fare la siesta (il pisolino) nel pomeriggio. Quando qualcuno ti invita a mangiare fuori, spesso quella persona decide cosa mangiare e ordina anche per te. Quando ci sono anziani a tavola, in Spagna è buona educazione aspettare che loro inizino a mangiare per primi.

E Il ricordo più bello dell’esperienza?

Probabilmente il ricordo più bello che ho è stato quando ho fatto un viaggio in camper con la mia famiglia ospitante nella regione di Jaén. Eravamo in sette, siamo stati a stretto contatto in un piccolo camper e abbiamo trascorso il tempo tra castelli, ristoranti, villaggi storici, durante i momenti di viaggio ci siamo intrattenuti con chiacchiere e racconti.

Fantastico! In conclusione, consiglieresti di farlo anche ad altri studenti?

Decisamente sì. Nonostante le difficoltà, in un anno sono maturata e sono diventata molto indipendente. Sono partita pronta a imparare e sono ritornata con tante persone e ricordi nel mio cuore. Consiglierei questa esperienza a chiunque, perché può offrire qualcosa a tutti anche se quello che offre non è lo stesso per ogni persona.

Ciao Greta e grazie per la disponibilità

Marta DS