A Bidigital Rudy Bandiera riflette sul futuro che ci attende

Venerdì 6 ottobre le classi 3° e 5° del Liceo Scientifico e del Liceo di Scienze Applicate hanno preso parte a Bidigital School, evento durante il quale vari relatori si sono avvicendati nel proporre riflessioni sulle implicazioni della sempre maggior presenza dell’AI nella nostra realtà.

Il giorno dopo sullo stesso tema, “Nuove forme di Intelligenza”, gli spazi del Sellalab hanno ospitato oltre 50 relatori che, a ritmo serrato, hanno presentato riflessioni sullo stesso argomento.

Una delle relazioni più affollate è stata quella di Rudy Bandiera, esperto che nel suo sito si presenta così: “Presentatore e speaker a eventi, formatore, content creator e docente. Linkedin Top Voice Italy, autore di 5 libri su futuro, digital, comunicazione…

La sua riflessione aveva un titolo che parafrasava ironicamente la frase che apre il recente film su Oppenheimer: lo scienziato a capo del progetto dell’atomica l’avrebbe pronunciata, citando un testo indiano, in riferimento a se stesso: “Sono diventato morte, distruttore di mondi”. Lo Scienziato si chiedeva se l’atomica che aveva creato avrebbe portato il mondo alla distruzione.

La stessa domanda oggi se la fanno molti scienziati, compresi alcuni di quelli che alla creazione dell’AI hanno lavorato. In 350 hanno firmato un appello dichiarando che: “Mitigare i rischi di estinzione causati dall’intelligenza artificiale dovrebbe essere una priorità globale, così come viene fatto per altri rischi su scala sociale come le pandemie e la guerra nucleare”.

Per questo Rudy Bandiera ha scelto per la sua relazione il titolo: “AI, distruttrice di mondi o opportunità?”

Con la sua consueta ironia ha ripercorso le tappe dello sviluppo che hanno portato Internet dentro le nostre vite.

Nel suo discorso non ha proposto una visione pessimista, ma sottolineato alcune questioni: la prima è anche guardando al presente, pensiamo alle deep fake, facciamo fatica a distinguere realtà da finzione. Se accettiamo quanto poco comprendiamo del presente, che esiste ed è intorno a noi, allora dobbiamo anche accettare che sappiamo davvero poco o nulla futuro che ancora non esiste.

Cerchiamo allora per prima cosa di accettare la realtà che vediamo perché, come diceva lo scrittore di fantascienza Philip K. Dick: “La realtà si rifiuta di sparire anche se si smette di crederci” e poi assumiamoci le nostre responsabilità perché, come affermava il politologo Jack Schaar “Il futuro non è dove andremo, ma ciò che creeremo”.

Secondo Bandiera quindi dobbiamo smettere di proiettare sul futuro le nostre paure e il nostro pessimismo perché ha molto più senso ragionare sui nostri desideri e lavorare per cercare di trasformarli in realtà.