Da fine maggio è disponibile il libro “Scusa per il silenzio”, scritto da un ex liceale Elia Ruffa. Abbiamo sfruttato il fatto che Alice, sua sorella, oltre che essere un’ex liceale era una redattrice e le abbiamo chiesto un commento. Eccolo.

Mi rigiro questo libricino tra le mani, guardo la foto del mio fratellino stampata sul dorso, apro una pagina a caso e leggo. Non riesco a smettere di stupirmi del fatto che sia opera sua, che sia davvero riuscito a realizzare un sogno di cui conosco così bene il sapore, come chiunque abbia mai provato per la scrittura quella fascinazione che ti spinge a scrivere lettere, poesie, racconti, pur sapendo che probabilmente nessuno li leggerà mai.

A parte la passione per la scrittura, però, io ed Elia siamo così diversi… chi ci ha conosciuti, al Liceo o fuori, sa ad esempio che “scusa per il silenzio” è una frase che, tra me e lui e in generale noi tre fratelli, poteva partorire solo Elia; io e Jacopo, al massimo, abbiamo o avremmo dovuto scusarci, in più di un’occasione, per il rumore.  “Parla anche coi muri” è infatti forse la frase che mia madre si è sentita dire più spesso ai colloqui con i miei insegnanti, dalla prima elementare alla quinta superiore; al contrario, credo che non abbia mai ascoltato queste quattro parole in fila da parte di chi – maestre prima, e professori poi – parlava di mio fratello Elia.

Per questo, quando Elia lo si guarda da fuori, magari anche da lontano, si potrebbe quasi pensare che il suo silenzio sia sintomo di mancanza di quel potenziale esplosivo che serve per dire le cose o, perlomeno, a dirle in modo da farsi ascoltare. E ogni tanto, distrattamente, forse l’ho pensato anche io, che l’ho guardato spesso da vicino, a volte così vicino che era come se lo guardassi da dentro.

E forse è così, Elia le cose non le dice, ma certo non perché non ha nulla da dire, quanto piuttosto perché le parole che gli frullano in testa sono così grandi e lui gli da così tanto valore che non può limitarsi a DIRLE e vuole proprio DARLE, inchiostro nero su carta bianca.

E ora, se volete, potete ricredervi su Elia, che i corridoi del nostro Liceo li attraversava spesso in silenzio: cose da dire ne ha eccome, e, sempre in silenzio, ha avuto un coraggio che io non avrò mai, e invece di limitarsi a scriverci una lettera per un amico, quelle parole ha deciso di darle a tutti, inchiostro nero sulle pagine bianche della sua prima raccolta di poesie, “scusa per il silenzio” appunto.

Amazon.it: Scusa per il silenzio – Ruffa, Elia, Monaco, Josy – Libri (se non fosse mio fratello sarebbe uno SPAM, ma visto che lo è si chiama orgoglio sotto forma di link)

AR