Una chiacchierata con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica sul futuro del nucleare e sulle scelte dell’Italia per un futuro sostenibile
Il 9 febbraio il gruppo di studenti che avrebbe partecipato alla finale territoriale della gara di Dibattito, insieme alle classi 4G e 4A, si è connesso con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha dialogato con lui sui temi trattati durante la competizione.
L’evento era eccezionale e di solito avremmo dato la notizia il giorno stesso, ma questa volta l’idea era quella di tenere il più possibile nascosto il Jolly e giocarlo come carta a sorpresa nella gara. Alla fine, come si sa, è andata bene. Ecco il racconto di Aurora.
Al termine della gara di dibattito d’istituto io, Aurora Fila, e altri cinque studenti di quarta, Arianna Bego, Edoardo Delmastro, Aurora Scalcon, Alessia Bruni e Vittoria Quartero, siamo stati selezionati per partecipare alla sfida contro la squadra del Liceo Classico.
Un lunedì pomeriggio di inizio marzo ci siamo trovati per iniziare a ragionare sul tema “L’energia nucleare, può essere utile per una transizione ecologica in Italia” e ci siamo trovati subito in difficoltà perché ci era stata assegnata la tesi contro, mentre la maggior parte di noi era pro. Non solo, quasi tutti i siti scientifici che avevamo consultato sostenevano che quella del nucleare fosse una buona scelta.
Qualcuno però aveva letto che proprio la settimana prima l’Italia non aveva preso parte ad un incontro a Stoccolma; si trattava di un incontro promosso dalla Francia con lo scopo di confrontarsi proprio sul futuro del nucleare in Europa. Il nostro Ministro, onorevole Gilberto Pichetto Fratin aveva dichiarato di ritenere che: “l’Italia non può sedersi a un tavolo sul nucleare, prima di aver affrontato e risolto a livello parlamentare e giuridico il divieto di generare energia nucleare nel territorio nazionale sancito e ribadito dalla volontà popolare”.
Qualcuno ha perciò detto: “Certo che farsi spiegare dal Ministro perché l’Italia non ha partecipato all’incontro ci potrebbe dare un argomento a nostro vantaggio non da poco”.
L’idea di un gruppo di studenti che chiede al Ministro di spiegare la posizione dell’Italia sull’energia nucleare sarebbe stata follia se non fosse stato per un particolare: la biografia dell’onorevole dice che è Biellese, è nato a Veglio, e ha insegnato nelle scuole superiori di Biella. Anche così l’idea continuava a sembrare un po’ assurda, ma perché non tentare? Abbiamo telefonato all’ex Preside del liceo di Cossato, il prof. Colombo, che sapevamo appartenere alla stessa area politica, e gli abbiamo chiesto se secondo lui fosse possibile avere il contatto. Il prof. Colombo ha detto che avrebbe tentato di sentire una persona che poteva portare la richiesta al Ministro, ma non ci ha promesso nulla. Noi non ci speravamo più di tanto, ma intanto ci avevamo provato. Invece la fortuna era dalla nostra parte: la mattina successiva il prof. Colombo ci ha chiamati avvisandoci che il Ministro si sarebbe collegato con noi due giorni dopo e avrebbe risposto alle nostre domande. A quel punto eravamo tante cose: elettrizzati, agitati e onorati.
Giovedì mattina noi sei eravamo schierati, con le nostre domande pronte e alle nostre spalle due classi. Il Ministro si è collegato come previsto, ci ha ascoltato e ci ha spiegato, in modo chiaro ed esauriente, la posizione italiana: il no alla partecipazione all’incontro di Stoccolma non era assoluto, ma la posizione dell’Italia sul tema, per il momento determinata dalle scelte generate dai due referendum, era complessa; nonostante il rifiuto, essa rimane aperta all’evoluzione della ricerca e attenta a non chiudere porte promettenti.
Quando la conversazione è terminata i quaderni erano pieni di appunti e stimoli; eravamo sempre più pronti a difendere la nostra tesi e stavamo entrando in un’ottica più positiva.
La gara alla fine l’abbiamo persa. No scherzo, l’abbiamo vinta. I nostri avversari sono stati veramente forti, come si suol dire: degni avversari. Nonostante ciò, abbiamo vinto e siamo stati ricompensati per il nostro duro lavoro e continueremo il nostro percorso di oratori alle nazionali di Milano.
In più, avere un Ministro a nostra disposizione per riflettere su un tema importante è stata un’esperienza sorprendente, perché da noi giovani la politica è spesso sentita come lontana. Gli siamo grati per il tempo che ci ha dedicato e approfittiamo di questo spazio per ringraziare anche il prof. Colombo che ci ha aiutati a realizzare, a tempo di record, questa piccola impresa. Un grazie speciale va anche ai proff. che ci hanno preparato per affrontare questa difficile sfida.
Aurora Fila