Mi chiamo Akim e ho 43 anni. Sono le 21:30 e non so dove mi trovo.
Sono in un barcone in mezzo al nulla, insieme ad altre 15 persone. Stiamo tutti cercando di raggiungere l’Europa. È tutto buio, solo i raggi della luna emanano una luce fioca che a malapena ci permette di vedere che abbiamo accanto. Se succede qualcosa chi ci sentirà in mezzo al mare? Chi ci vedrà in questo buio? Ho paura di non farcela ho paura del buio. Perché parliamo di società individualista? Ci sono così tanti modi per cercar di non ignorare gli altri di condividere le paure, ma non è possibile.
Possiamo andare da uno psicologo, possiamo andare in gruppi di sostegno con persone in situazioni simili alla nostra. Ma la paura è una cosa talmente personale che siamo gli unici in grado di capirla, anche quando sembra impossibile. Ciò non vuol dire che ognuno di noi deve pensare solo a se stesso, le situazioni potranno essere diverse ma la paura è quella, anche se con molte differenze. La società potrà anche essere individualista ma questo non significa che non si possa condividere, compatire leggermente dei piccoli aspetti della paura.
Mi chiamo Benedetta virgola e ho paura dell’abbandono. Ho paura di crescere in una società meccanica in cui ognuno pensa al proprio funzionamento. Ho paura di restare sola, di perdere gli amici, ho paura di trovarmi da sola con i miei pensieri. Ho paura del silenzio che a volte è peggio del rumore che perlomeno copre il brulicare delle idee che di notte affollano il mio cervello e fanno sembrare difficile anche ciò che non lo è, e fa sembrare enormi anche le cose minime.
Però poi mi alzo e penso che ovunque vada io ci sono sempre, sarò sempre con me punto ho paura della solitudine ma anche in essa non sarò mai sola, come nella mia paura, la parte più intima di me ho tante persone che mi vogliono aiutare.
Mi chiamo Benedetta, ho 19 anni E ho paura del buio e tu?
BA