Intervista a Francesca, medaglia di bronzo agli europei di Karate team

Dopo che Francesca Crucitti, in squadra con Miriam Ederar e Martina Padoan, ha vinto il bronzo ai campionati europei di Karate nella categoria Juniores Kata Team abbiamo pensato di intervistarla. Ecco cosa ci ha raccontato.

Quanto sei soddisfatta del tuo risultato?

Sono molto soddisfatta del risultato, è stata la mia prima trasferta con la maglia azzurra. Avendo fatto pochi allenamenti assieme alla squadra, perchè ho gareggiato come team, tra l’ansia e l’emozione è andata comunque molto bene.

Avevi già partecipato ad altre gare di questo livello?

È la priva volta che prendo parte a competizioni di questo tipo perché si può accedere solo se selezionati e portati dalla Nazionale.

Da chi sei seguita? Chi ti sostiene di più?

Sono seguita dalla mia squadra, la mia società, la mia famiglia i miei maestri e anche i miei compagni di classe. Le persone che mi sostengono di più sono sicuramente i miei genitori e fratelli.

Cosa ami di questo sport?

Questo sport sa dare molti insegnamenti, il rispetto, la competitività, il saper mantenere i propri impegni. Amo questo sport perché quando sono sul tatami mi stacco dai problemi della giornata, dalla scuola, dai pensieri e mi concentro solo su di me. Tutte le emozioni che provo si riversano nel mio esercizio. Questo è quello che mi piace del karate.

Sei nervosa prima di gareggiare? Se si, come gestisci l’ansia pre gara?

Sono molto nervosa prima di gareggiare e prima di salire sul tappeto di gara mi prendo un minuto in cui chiudo gli occhi e visualizzo esattamente quello che dovrò svolgere pochi minuti dopo. Solitamente mi calmo completamente quando entro sul tatami. In questa ultima gara è stato diverso, siccome ero in squadra, le altre due ragazze ed io ci siamo aiutate a vicenda a mantenere la calma e focalizzarci sul nostro obbiettivo, a rendere al meglio per la nostra nazione e squadra. Ci siamo date sicurezza a vicenda e siamo entrate in gara come un fronte unito; anche se all’inizio, tra il tifo delle altre nazioni e il sostegno dei nostri compagni, tremavano un po’ le ginocchia, subito dopo siamo partite più convinte di quando dovevamo ancora salire in gara.

GC