L’apparenza inganna

Guardiamo attentamente questa immagine .

Chi è quest’uomo dal volto scuro, serio, e quasi intimidatorio? 

Dal viso non traspare un minimo di gioia, di contentezza, di felicità… A vederlo non promette bene: forse è meglio stare lontano da una persona simile.

La persona in foto è Massimiliano Maria Kolbe, o meglio, San Massimiliano Maria Kolbe. 

Quest’uomo, nato nel 1894 in Polonia, è stato un presbitero e francescano polacco, morto nel 1941. E dove è morto? Ad Auschwitz.

Arrivato ad Auschwitz nel maggio del 1941, dopo aver subito percosse e svolto lavori disumani, in uno dei luoghi meno umani mai esistiti sulla Terra, è riuscito a compiere un gesto dalla nobiltà immensa. 

La fuga di un prigioniero del Blocco di cui faceva parte anche Kolbe causò una rappresaglia dei nazisti, ovvero la scelta casuale di 10 persone del blocco da far morire nel bunker della fame.

Uno dei condannati scoppiò in lacrime, perché aveva una famiglia che lo aspettava fuori da lì… Massimiliano Kolbe si offrì al suo posto.

Rimase due settimane senza cibo e acqua e poi venne ucciso insieme agli altri pochi condannati sopravvissuti con un’iniezione letale.

L’uomo per cui si era sacrificato Kolbe sopravvisse, e riuscì a tornare a casa, solo dalla moglie però, perché le figlie erano morte in un bombardamento russo.

L’apparenza spesso inganna.