30.000: questo è il numero di laureati che mancheranno ogni anno all’appello del mondo del lavoro

Le lauree più richieste saranno economia, giurisprudenza, architettura, medicina

Nei prossimi cinque anni il sistema produttivo offrirà opportunità lavorative diverse a persone con diversi livelli di formazione.

Il 30% circa dei posti sarà per laureati, il 40% per diplomati o in possesso di titoli ITS e il 30% per persone con un titolo professionale.

Se ci concentriamo sul 30% dei laureati scopriamo che la richiesta del mondo produttivo e della Pubblica Amministrazione sarà di 230-245 mila laureati l’anno contro una disponibilità di meno di 200 mila, quindi mancheranno all’appello tra i 30 e i 45mila laureati ogni anno: come prevedibile avremo delle lauree molto richieste ed altre meno.

Nel grafico qui sotto la linea rossa indica la richiesta. Il tasso di richiesta medio è pari a 1,2 laureati per ogni laureato realmente disponibile. La richiesta è molto sbilanciata, cioè sarà nettamente superiore all’offerta, per Architettura, Scienze Matematiche, area giuridica, ecc., mentre ci saranno più laureati di quelli richiesti in psicologia, scienze biologiche, chimico farmaceutiche ecc.

Forse però per chi si chiede quali lauree offrano più opportunità è bene anche sapere che la richiesta cambia molto tra i laureati dei vari indirizzi. I posti per chi si laurea in economia e marketing sono circa 40.000 l’anno, mentre per chi si laurea in scienze matematiche sono solo 8.000.

Sarebbe invece una scelta sbagliata per un liceale non proseguire gli studi perché tra i titoli di diploma quello liceale è, prevedibilmente, il meno utile a trovare un’occupazione dopo la scuola.

Tra i diplomati, come si vede dal grafico, richiestissimi gli esperti di trasporti e logistica, in ambito socio – sanitario e costruzioni mentre gli ex liceali non se li fila nessuno.

Nella futura richiesta di personale con qualifiche professionali invece sono in difficoltà a riempire tutti i posti i settori edile, meccanico e con funzioni amministrative e di segreteria.

Complessivamente, come si vede, è proprio in quest’area a bassa qualificazione che si avranno le maggiori carenze di personale.

Forse val la pena di sottolineare che, quando si discute di immigrazione, questi dati sono importanti. Al di là delle legittime posizioni politiche nei prossimi anni, come del resto è già accaduto, solo un massiccio ingresso di persone straniere consentirà di soddisfare le richieste in alcune aree.

La sostituzione è ovviamente più semplice per i lavoro a bassa qualifica, mentre sarebbe tutta da inventare la politica per garantire che restino coperte professioni, come quella del dottore, che richiedono un titolo di laurea.