Sapete che nel mondo del lavoro da qui al 2026 succederà una cosa sorprendente?
Ce ne sarà di più
Nel primo articolo abbiamo citato il rapporto Excelsior, redatto da ANPAL e Unioncamere, come la fonte di dati più importante sullo sviluppo del mercato del lavoro in Italia.
Non è solo questo. Nell’introduzione al rapporto 2022 si precisa lo scopo del lavoro: “L’obiettivo di fondo (…) è soprattutto quello di offrire un contributo conoscitivo utile per la programmazione dell’offerta formativa ai diversi livelli e per l’orientamento delle scelte formative da parte degli studenti e delle famiglie”.
Quindi vale la pena sapere cosa racconta: proviamo allora ad estrarre, dalle 90 pagine fitte di dati, gli elementi essenziali.
Sfatando ogni pessimismo e smentendo quelli che prevedono solo crisi e annunciano che la tecnologia porterà inevitabilmente ad una sparizione di posti, il rapporto prevede complessivamente una consistente espansione della richiesta di occupati, per di più diffusa in numerosi settori: anche se il settore legato all’informatica e alla comunicazione, di cui tutti parlano, è uno di quelli su cui puntare, bisogna aver chiaro che non è il solo.
In modo traversale la transizione green porterà alla nascita di nuove figure professionali e richiesta di competenze specifiche in tutti gli ambiti professionali, con migliaia di nuovi posti, sia ad alta sia a media formazione.
Ma oltre a questi due pilastri ci sono altri settori in crescita, ad esempio quelli legati al made in Italy (meccatronica, arredamento, moda) o quelli collegati all’edilizia, perché molta parte dei finanziamenti del PNNR sono finalizzati alla realizzazione di grandi opere e alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti.
Inoltre, la pandemia ha fatto capire l’importanza del problema della salute e la priorità da dare allo sviluppo di un sistema sanitario così, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, questo sarà un altro campo che potrà riservare molte opportunità di lavoro.
Infine, anche dalla filiera educativa e da quella del turismo potrebbe arrivare un consistente aumento della richiesta di occupati.
A rafforzare le richieste del mercato del lavoro dei prossimi cinque anni sarà anche la cosiddetta replacement demand, ovvero il fatto che molti andranno in pensione e lasceranno dei posti scoperti e che, in modo sempre più netto, le generazioni in uscita sono numericamente più consistenti di quelle in entrata. Questo avrà un effetto di aumento della richiesta di nuovi occupati importante soprattutto in alcuni settori della pubblica amministrazione, come scuola e sanità, ma l’attuazione del PNRR richiederà anche un ingente numero di figure altamente qualificate quali architetti, ingegneri civili, ambientali, gestionali, energetici, specialisti ICT ed esperti giuridici ed esperti economici.
Nel complesso nel settore privato si assisterà ad una sorta di polarizzazione. Ci sarà una forte richiesta di professioni ad alta specializzazione, ingegneri, specialisti della formazione, ricercatori, esperti finanziari, ecc. e crescerà la richiesta del mondo dei lavori a bassa formazione, come quelli di operai o artigianali, mentre si ridurrà fortemente la richiesta nell’area delle professioni intermedie.