Sarà vera maturità?
Quest’anno, come tutti gli anni, degli studenti dovranno sostenere l’esame di maturità. Come ogni anno, quindi, ci saranno anche degli studenti che probabilmente criticheranno l’esame, per un motivo o per un altro.
Se si vuole però criticarlo, non si deve andare molto lontano, perché già il suo nome è ambiguo. In qualsiasi modo si intenda il nome maturità (sia che si segua il termine maturità, maturo o maturazione), questo nome appare inappropriato. Riflettiamoci bene. Seguendo anche solo la definizione del dizionario Treccani dei termini “maturità”, “maturo” e “maturazione” si noteranno i riferimenti a qualcosa che si è sviluppato pienamente, e le uniche cose sviluppate pienamente per la maggior parte degli studenti (per non dire tutti) alla fine dell’esame sono le domande su cosa succederà. I dubbi sul futuro, sul percorso universitario, se farlo o no, come andrà, eccetera…
Il punto perciò è: stiamo attenti a considerarci maturi. Socrate, con il suo “so di non sapere”, si strapperebbe i capelli!
Bene, da qui ora si potrà criticare più a fondo la maturità.
Buona fortuna a tutti gli studenti!
PS