“L’insegnamento è il mio obiettivo principale”

Oggi a rispondere alle nostre sul suo percorso universitario domande è Mattia De Luca, ex studente del liceo e neolaureato in lettere moderne: ecco cosa ci ha raccontato.

In quale sede universitaria ti sei laureato, in quale facoltà e con quale tesi?

Mi sono laureato in lettere moderne presso l’università del Piemonte Orientale, sede di Vercelli, con una tesi intitolata: “Il contatto linguistico tra inglese e italiano e gli anglicismi in un post di Instagram”. Dopo aver introdotto il concetto di contatto linguistico e il rapporto tra inglese e italiano, ho selezionato alcune pagine di Instagram e ho analizzato i commenti delle persone per ricercare sia gli anglicismi usati, sia fare un’analisi di come vengono usati e riflettere su quanto sono presenti.

Come sei arrivato a scegliere questo percorso?

Inizialmente non avevo preso in considerazione lettere, ma dopo averci ragionato e riflettuto molto mi sono reso conto che era quello che mi piaceva di più e ciò per cui ero più portato. La scelta è arrivata da sé.

Adesso che hai finito cosa ne dici: è stata la scelta giusta? Perché?

Si, sicuramente! Sono contento di aver intrapreso questo percorso perché erano quelle le materie che mi piacevano, interessavano e che volevo studiare. Non bisogna mai sottostimare ciò che piace veramente fare.

A chi la consiglieresti e a chi la sconsiglieresti?

È più facile portare a termine un percorso universitario se effettivamente piace ciò che si sta studiando; quindi, la consiglio a chi piacciono veramente le materie umanistiche, perché se si preparano esami e non piacciono diventano difficili da fare. Inoltre, deve piacere leggere. Se tutte queste cose non sono adatte a voi e non vi ci rivedete, ve la sconsiglio.

Cosa non ti era stato detto e sarebbe meglio sapere sul tuo percorso universitario?

Non c’è un qualcosa in particolare sul mio corso di studi che non mi è stato detto e che avrebbe cambiato la mia percezione. Forse la cosa che manca un po’ in generale, per tutti i corsi, è la spiegazione di cosa sia realmente l’università. I primi mesi sono di ambientamento, ma dopo la prima sessione va tutto in discesa e ci si abitua. Una cosa un po’ più trasversale invece, non relativo all’università in sé ma alle prospettive future, è il fatto che se qualcuno vuole prendere la strada dell’insegnamento deve sapere che la burocrazia per organizzarsi, avere tutti i crediti e certificazioni è abbastanza intricato, dispersivo e fastidioso.

É un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per se stessi?

Certamente è un’università che richiede molti sforzi, come tutte d’altronde, non si può affrontare alla leggera. Io in tre anni sono riuscito a ritagliarmi sempre del tempo libero per me, anche se c’è una certa quantità di sacrificio da fare. Nel mio caso, nella triennale ci sono dieci esami all’anno, quindi il ritmo tra le lezioni e gli esami è abbastanza serrato. Ci sono esami più impegnativi come meno impegnativi, c’è sicuramente sproporzione tra un periodo e l’altro, però lo spazio per se stessi si riesce a creare, non toglie completamente la vita sociale.

Il tuo titolo di studi a quali prospettive di lavoro apre?

Sicuramente l’insegnamento è lo sbocco principale verso cui si è più indirizzati, che sia alle medie, superiori o tutti gli stati successivi. Rimangono anche altre porte aperte, come per esempio lavorare in un archivio storico, in ambito editoriale o aziendale.

Te in particolare a cosa punti? qual è il tuo obiettivo?

L’insegnamento per ora è il mio obiettivo principale: la cosa che ho sempre considerato di più e di cui sono più sicuro. Ma ad oggi non sono sicuro di escludere altre possibilità e di concentrarmi solo su quella.

 

Grazie a Mattia e in bocca al lupo per il suo futuro

Janis