Affrontare l’università dopo un anno sabbatico

Oggi è stato Giovanni Maggioni a raccontarci la sua esperienza. Si è laureato in scienze biologiche che ha frequentato a Vercelli in una sede dell’Università del Piemonte Orientale (UPO), con una tesi dal titolo: “gestione biologica dei vigneti, caso studio nella provincia di Biella”. Giovanni si è diplomato nel nostro liceo nel 2016 e ha finito gli studi questo Dicembre percè ha intrapreso un percorso un po’ diverso rispetto i precedenti ragazzi intervistati;  dopo la maturità ha deciso di prendersi un anno di “ pausa” per capire quale indirizzo fosse il più adatto a lui e siamo partiti proprio da qui con l’intervista.

Com’è stato spezzare il percorso di studio con un anno sabbatico? lo consiglieresti o meno?

Sicuramente è una scelta molto personale e non è una cosa che si può consigliare, c’è da dire che ognuno deve valutare questa opzione, altrettanto valida che quella di continuare direttamente con gli studi; bisogna precisare che non deve essere un anno sprecato a “riposarsi”, ma un periodo di tempo per chiarirsi le idee e capire quale potrebbe essere la strada più adatta da intraprendere.

Io in particolare ho lavorato per un anno ed è stata una scelta che mi ha fatto crescere, diventare più indipendente e soprattutto mi ha aiutato a schiarirmi le idee. L’unica cosa negativa, se vogliamo proprio dire le cose come stanno, è che ho notato un leggero calo nel rendimento dal punto di vista scolastico e c’è voluto un po’ di tempo per ritrovare il metodo di studio giusto da utilizzare.

Come sei arrivato a scegliere questo percorso? Hai sempre saputo che sarebbe stato questo, l’hai capito facendo un’esperienza particolare, ti ha aiutato il racconto di qualcuno o un’attività di orientamento?

All’inizio questo indirizzo non era la mia prima scelta infatti credevo di essere più interessato alla facoltà di fisioterapia, per cui ho provato anche il test, e all’ambito sanitario in generale, capendo solo dopo che non era la mia strada. Difatti dopo un anno passato alla facoltà di infermieristica e in particolare dopo il primo tirocinio e alcuni esami, mi sono ritrovato a capire, dopo appunto aver sperimentato le attività, che non era quello che desideravo fare nella vita e questo mi ha spinto verso il corso di scienze biologiche, che poi si è rivelato quello più adatto me. Dopo averla provata sulla mia pelle posso dire che l’esperienza diretta è il miglior modo per capire se la scelta che abbiamo fatto è quella giusta anche se può essere utile ascoltare pareri di altre persone tenendo sempre in considerazione che tutti noi siamo diversi.

Vorrei anche dire che è normale non avere le idee così chiare all’inizio e sbagliare nella scelta della facoltà ma bisogna avere la forza di rendersi conto dell’errore, accettarlo e poi attivarsi per poterlo risolvere

E adesso che hai finito cosa ne dici: è stata la scelta giusta? Perché?

Posso affermare che al secondo tentativo ho trovato la mia strada visto che ogni giorno mi sono appassionato sempre di più alla varietà di materie trattate.

E’ un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per se stessi?

Io ho sempre pensato fin dalle superiori che trovare del tempo per se stessi sia molto importante, qualunque sia il corso che si segue. In generale credo che se le materie studiate coinvolgono lo studente, che senza dubbio si deve in ogni caso impegnare, alla fine ci si ritrovi ad avere più tempo libero di quello che ci si sarebbe aspettato.

A chi la consiglieresti e a chi la sconsiglieresti?

la consiglierei a chi ammira la natura che ci circonda perché questo corso vi permetterà di approfondirne man mano la conoscenza in ogni sua parte. Credo anche che se non si riesca ad entrare a medicina questo corso ti possa preparare comunque per il test che si può ripetere l’anno successivo e in qualche caso permette anche di convertire alcuni esami già sostenuti. Mentre invece lo sconsiglio a chi non ama particolarmente le materie scientifiche essendo un corso comunque improntato su esse.

E’ in ogni caso un percorso che dà la possibilità di avviare gli studenti a molte opportunità lavorative come attività in laboratorio di analisi, in ambito industriale e alimentare; anche se comunque il consiglio più frequente è di andare ad approfondire con un master o un biennio successivo uno degli campi studiati durante la triennale per diventare un ricercatore più specializzato.

Per quanto mi riguarda penso farò qualche corso di approfondimento sulla botanica che è la strada che più mi incuriosisce, ma per il momento penso solo che prenderò un altro periodo di pausa per capire bene cosa voglio veramente.

Ringraziamo Giovanni per le sue parole e ci congratuliamo ancora per il traguardo raggiunto!

 

LC