Un buon trampolino verso un futuro, ma un percorso che da solo non basta a garantirlo

La neolaureata che vi presentiamo questa settimana si chiama Alessia Caneparo, che si è laureata poche settimane fa in mediazione linguistica e culturale presso l’Università degli Studi di Milano con una  tesi che verteva sullo sviluppo industriale dell’Italia nordoccidentale durante le varie epoche e sull’industria tessile Biellese.

Come sei arrivato a scegliere questo percorso? Hai sempre saputo che sarebbe stato questo, l’hai capito facendo un’esperienza particolare, ti ha aiutato il racconto di qualcuno o un’attiva di orientamento?

Ho scelto questo percorso perché le lingue e le diverse culture mi hanno sempre appassionata, ma ho sempre pensato che la conoscenza della lingua non bastasse e andasse accompagnata alla conoscenza anche di qualcos’altro. Per questo motivo ho scelto mediazione linguistica, poiché offre l’opportunità di studiare le lingue ma anche altre discipline quali economia, diritto, antropologia e sociologia.

E adesso che hai finito cosa ne dici: è stata la scelta giusta? Perché?

Ora che ho finito posso dire che è stata la scelta giusta, ma arrivare fin qui non mi basta perché non è sufficiente per quello che vorrei fare in futuro.

Il corso di laurea triennale presentava moltissimi esami a scelta e la possibilità di ampliare la carriera universitaria in molti ambiti. Questa però, a parer mio, è un’arma a doppio taglio, poiché venire a contatto con svariate discipline ti permette di capire cosa ti piace o meno, ma in un corso triennale non di approfondire a sufficienza questi nuovi ambiti. Di conseguenza, le conoscenze e le competenze raggiunte dopo tre anni tendono ad essere un po’ approssimative e sparpagliate in tanti ambiti diversi, e spesso parzialmente concrete.

A chi la consiglieresti e a chi la sconsiglieresti?

La sconsiglierei a chi vuole fare solo 3 anni di università e poi smettere perché secondo me dopo 3 anni non si è ancora pronti per applicare in ambito lavorativo le cose che si sono studiate.

Penso che appunto servano altri anni per immergersi di più in questi nuovi ambiti come economia, diritto e marketing perché in tre anni si fa solo un’infarinatura.

Cosa non ti era stato detto e sarebbe meglio saper sul tuo percorso universitario?

Prima di iniziare avrei voluto sapere che la mia università sarebbe stata molto incentrata sulle esercitazioni di lingua, più di quanto mi aspettassi, poiché spesso partono dalle basi e occupano una somma notevole di ore a settimana.

Oggi si parla molto dei costi crescenti, specialmente quelli degli affitti. Nella tua sede universitaria questo problema era presente?

A Milano, come molte altre città, ma anche più che in altre presenta un grosso problema per gli affitti e per i costi crescenti. Io ho trovato un appartamento in condivisione con altre due ragazze dopo relativamente poco tempo di ricerca. Consiglio questo rispetto a cercare una stanza singola o doppia poiché spesso i prezzi sono maggiori in confronto a condividere un bilocale o un trilocale.

E’ un percorso che richiede molti sacrifici? Si riesce a studiare ed avere del tempo per se stessi?

È un percorso che sicuramente richiede molte ore di studio e di impegno, soprattutto avendo un quantitativo di ore di lezione a settimana non indifferente. Ma con un po’ di organizzazione e voglia di fare si riesce benissimo conciliare università e tempo libero.

Il tuo titolo di studi a quali prospettive di lavoro apre? E tu in particolare a cosa punti?

La laurea in mediazione linguistica apre diverse strade.

La possibilità di lavorare come traduttori e interpreti, lavorare nelle scuole e associazioni per insegnare sia le lingue che l’italiano agli stranieri, lavorare nelle imprese e occuparsi della parte commerciale o nelle istituzioni giuridiche. L’università però apre la strada a queste possibilità, ma non ne dà un accesso diretto. È spesso necessario proseguire con gli studi e svolgere una laurea magistrale, o un master per specializzarsi bene in quello che si vuole fare.

A me piacerebbe occuparmi delle relazioni import/export delle aziende, oppure lavorare nell’ambito della comunicazione e del marketing aziendale, sempre usando le lingue. Per questo motivo ho deciso di proseguire con una magistrale in scienze linguistiche con indirizzo management internazionale.

Grazie ad Alessia per la sua disponibilità e un “in bocca al lupo” per un percorso che continua.

Caterina Bordignon