Tanti i passi da fare, ma ne vale la pena

Abbiamo parlato con Andrea Colombo (4D) che ci racconta come è iniziato il suo percorso per frequentare il quarto anno in North Dakota, negli stati uniti.

 

Perché hai deciso di partire per l’anno all’estero e come ti trovi negli Stati Uniti?

L’idea di partire per un anno all’estero è sempre stata nella mia mente.

Volevo fare qualcosa che non avevo mai creduto di essere capace di fare, qualcosa che mi cambiasse un po’ la vita, un’avventura. Sono partita non solo per imparare meglio una lingua che adoro, ma anche per scoprire diverse culture ed essere più indipendente.

Qui mi trovo bene, ora, ma l’inizio è stato un po’ in salita perché ci vuole tempo per adattarsi. Dopo alcune settimane, soprattutto grazie al cheerleading, sono riuscita a farmi i miei primi amici e ora mi sto costruendo una nuova vita.”

 

Cosa hai dovuto fare per poter fare l’anno all’estero?

Ho iniziato ad informarmi a settembre, cercando un po ‘ su internet e chiedendo a un ragazzo che aveva già fatto la stessa esperienza.

Dopo aver scelto e contattato l’agenzia, ho partecipato ad un webinar dove hanno spiegato come funzionava l’applicazione per l’America: comunque c’erano molti Stati tra cui scegliere.

Mi sono iscritta ufficialmente a fine ottobre, approfittando dell’opportunità di avere uno sconto sulla caparra, i soldi che devi pagare in anticipo e che non ti vengono restituiti se per qualche motivo rinunci al programma.

 

Nei mesi successivi ho svolto la certificazione Altis, un semplice test per verificare la mia conoscenza dell’inglese, soprattutto riguardo l’ambito scolastico.

Ho anche partecipato a due colloqui: il primo in italiano in chi ho dovuto esporre le mie motivazioni e i miei obiettivi e uno in inglese per verificare le mie capacità con la lingua straniera.

Ho poi compilato moltissimi moduli sulle mie informazioni (personali, scolastiche, mediche) e sui requisiti per la scelta della famiglia. Inoltre, ho avuto bisogno di una lettera di raccomandazione dalla mia insegnante di inglese.

Completati tutti questi passaggi c’è stato qualche incontro on-line per conoscere gli altri ragazzi exchange. A maggio ho fatto un weekend di formazione a Livorno con gli altri ragazzi, per conoscerci e parlare con gli exchange students appena tornati dall’anno all’estero.

Ho ricevuto indicazioni sulla mia famiglia a fine giugno (sono stata fortunata perché sono molto flessibili e ci hanno già portato a vedere molti posti) e tutto si è concluso a luglio con un appuntamento in consolato per le questioni burocratiche: qui mi hanno rilasciato passaporto e visto, dove aver appurato dove andavo e perché.”

Quanto è costato?

Il costo di questo anno non è basso. Tra voli, assicurazioni mediche e molte altre cose, ho pagato 10.000 euro. Il programma che ho scelto non mi ha fatto scegliere la destinazione; se si vuole scegliere lo stato o la città in cui si vuole andare, il prezzo aumenta.

Bisogna anche tenere conto delle spese quotidiane, nel mio caso quasi 300 € al mese, che sono dovute anche al fatto che qui la vita quotidiana qui è piuttosto costosa.

Nonostante tutto questo complesso e oneroso procedimento il mio consiglio di fare questa esperienza. Forse vi spaventa, ma una delle ragioni che mi ha spinta di più è stata la paura del rimpianto, non volevo rinunciare perché sapevo che me ne sarei pentita.

Ringraziamo Andrea per la collaborazione e le auguriamo di godersi al meglio questa esperienza.