Tra le persone che hanno fatto esperienze estive interessanti c’è Viola, di 5H, che, oltre all’esperienza di una settimana di orientamento con la Normale di Pisa è andata per due settimane a studiare a Los Angeles. Ecco il suo racconto.
Ciao Viola! Prima di tutto presentati a tutti, che classe fai e in quale indirizzo?
Ciao! sono Viola Scaglia Rat, ho 17 anni e frequento l’ultimo anno del liceo delle scienze umane (sezione H) nell’istituto del Cossatese e Valle Strona.
Raccontaci dove sei stata quest’estate, in che luogo e quali attività didattiche hai svolto.
Quest’estate sono stata a Los Angeles, in America, per una vacanza studio e ho trascorso 2 settimane nel college Azusa Pacific University (APU), dove soggiornavo con altre ragazzi e ragazzi provenienti da diverse zone d’Italia. Lì ho trascorso dei momenti molto divertenti e costruttivi in cui ho imparato molte cose, ho avuto occasione di conoscere tante persone di posti diversi e ho avuto modo di ampliare le mi conoscenze in modi inaspettatamente piacevoli.
Nelle ore mattutine svolgevamo diverse attività didattiche, perlopiù dibattiti su diverse tematiche importanti come la politica, la libertà di scelta o altre questioni varie sul mondo e attualità. Spesso ci cimentavamo anche nella stesura di testi, temi o nella creazione di presentazioni collaborando in gruppo, il tutto ovviamente in lingua inglese.
Le mie preferite tra le diverse attività svolte erano le gare di dibattito, nella quali mi sentivo abbastanza preparata e sicura data la mia passata esperienza, ma allo stesso tempo ho avuto occasione di scoprire nuovi aspetti del dibattito data la diversa lingua e la varietà delle tematiche affrontate.
In generale, le lezioni che ho seguito, non erano esclusivamente lezioni frontali e statiche, ma molto creative e accattivanti.
Nei pomeriggi invece io e gli altri ragazzi visitavamo i luoghi vicini, infatti oltre a LA ho anche avuto occasione di visitare Las Vegas, oppure occupavamo il nostro tempo in attività ricreative e sociali.
L’America è veramente un sogno?
Diciamo che l’America è indubbiamente bella, unica e diversa da quello che siamo abituati a vedere, ma non la definirei proprio “un sogno”almeno per me non lo è stato, come non lo sarà per chi non è abituato a una vita caotica: per questo per una vacanza studio simile consiglierei maggiormente mete come Toronto in Canada (dove sono stata qualche anno fa per un’esperienza simile e mi sono trovata generalmente meglio).
L’università (college) in cui ho studiato era veramente bella e interessante ed era enorme, da confrontare praticamente a una piccola città. C’erano addirittura piscine, campi da baseball e football e diversi punti di ritrovo e ricreazione, oltre ai dormitori e alle aule.
Tre parole per descrivere la tua esperienza e la consiglieresti o no?
Stimolante. Divertente. Responsabilizzante. La consiglierei? Si. La consiglierei perché è un viaggio che forma e permette di fare diverse esperienze stando lontani da casa e quindi vivendo in una specie di autonomia che rende più responsabili. Al di là di ciò, me la sento anche di aggiungere che dal punto di vista contenutistico questo tipo di esperienze permettono di conoscere nuove cose inizialmente sconosciute e di sviluppare opinioni nuove rispetto a tematiche varie e a sviluppare competenze nuove rispetto ad altre lingue.
Cosa hai imparato da questo viaggio?
Ho sicuramente imparato che Starbucks ti salva la vita se hai fame! E a parte questo che il mondo è un luogo veramente grande dove non esistono esclusivamente le solite mete turistiche, ma anche molti posti e culture da scoprire.
Ho imparato com’è fatto il mondo americano, che personalmente ritengo abbastanza utopistico e posto su un “piedistallo”: sopravvalutato.
Ho imparato a ottimizzare i tempi delle mie azioni, a non perdermi nel cammino e soprattutto i obviously improved my use of english!
K B