Candidato per il Movimento 5 Stelle
Il secondo dei candidati per la Camera nel Collegio Biella con cui abbiamo avuto il piacere di ragionare è stato Giuseppe Paschetto, ex insegnante di matematica e scienze alla scuola media di Mosso, da tempo attivista del movimento e che nel 2019 è stato finalista del concorso internazionale “Global Teacher Prize 2019” della Fondazione Varkey
Ecco le nostre domande e le sue risposte
Leggendo i programmi dei partiti e ascoltando i discorsi dei candidati si ha l’impressione che si parli di tanti argomenti, dalle tasse, alla guerra, dal prezzo del gas alle pensioni e al reddito di cittadinanza ma poco dei giovani e del loro futuro: tra i temi che più stanno loro a cuore tutti i partiti sembrano farsi portabandiera di uno sviluppo sostenibile, ma poca attenzione è riservata all’estensione a tutti di alcuni diritti a tutti i cittadini. Per questo vorremmo proporle alcune domande.
Sul lavoro dei giovani nei programmi ci sono alcuni accenni, ma non pare un tema prioritario: i dati sulla disoccupazione giovanile dell’Italia però sono tra i peggiori dell’Eurozona. In Italia per un giovane arrivare prima dei 30 anni all’autonomia finanziaria, che vuol dire anche autonomia personale, è un’impresa e non esistono, come accade in altri paesi, leggi che ci permettano di accedere in modo semplice a lavori temporanei o a tempo parziale che altrove sono il primo passo verso l’autonomia. Nel vostro programma c’è qualche cosa in proposito e, onestamente, che posto occupa? (qui converrebbe andarsi a vedere il programma del partito a cui appartiene il candidato che si intervista e, se qualcosa c’è, focalizzare meglio la domanda).
Il programma del m5s per il lavoro giovanile e in generale il sostegno ai giovani prevede lo sgravio per le imprese che assumono under 36 e sgravi per l’acquisto della prima casa. Inoltre la sburocratizzazione delle startup, il riscatto gratuito della laurea, un aiuto per la formazione della pensione per i giovani con lavoro intermittente. Quindi attenzione a tutto campo dal lavoro ai contributi previdenziali all’acquisto della casa.
Della scuola invece un po’ tutti i partiti parlano, ma leggendo i programmi si ha l’impressione di trovarsi di fronte più a proposte su problemi parziali più che ad una visione chiara del ruolo centrale che la scuola dovrebbe occupare per assicurare un futuro al nostro Paese. Tra le proposte della vostra coalizione qual è o quali sono quelle che secondo lei possono fare la differenza.
Innanzitutto occorre ridurre il numero di alunni per classe e rinnovare la didattica con una formazione mirata e percorsi universitari differenziati per chi intende insegnare. I prof devono essere dotati degli strumenti per una didattica attiva, cooperativa, esperienziale che appassioni li studenti. Naturalmente occorre adeguare gli stipendi ai livelli europei. Poi tre proposte particolari riguardano l’istituzione di scuole dei mestieri per un maggior collegamento con le tradizioni artigiane, più psicologi e pedagogisti a supporto dei docenti e educazione sessuale obbligatoria.
Secondo i sondaggi sulle opinioni dei giovani se l’avessero dovuta votare loro la Legge Zan sarebbe passata con un plebiscito e così sembra ci sia un sentire condiviso su temi come il diritto all’eutanasia o quello al Suicidio assistito. Quale pensa potrà essere, nei prossimi 5 anni, il vostro lavoro su questi temi? Un’altra questione rimasta senza risposta è quella sullo Jus Scholae. Su questo tema qual è la vostra posizione.
la risposta a questa domanda è molto semplice. Il m5s è favorevole a tutte le proposte di legge sui temi citati e si impegnerà affinché siano approvate perché in questi ambiti il Paese sconta un deficit di civiltà
Non le chiediamo se siete favorevoli a puntare ad uno sviluppo sostenibile perché su questo tutte le coalizioni sono d’accordo. Le chiediamo allora tre risposte chiare su tre questioni controverse: energia nucleare, rigassificatori e termovalorizzatori. A cosa è favorevole e a cosa no?
L’energia nucleare costa oggi molto di più di quella eolica, fotovoltaica e geotermica e pone problemi irrisolti di smaltimento delle scorie e di sicurezza come si vede in Ucraina dove la centrale più grande d’Europa è obiettivo militare sensibile. Meglio decentrare con le comunità energetiche rinnovabili.
I rigassificatori sono impianti pericolosissimi, delle vere bombe a orologeria e riducono la biodiversità marina. Inoltre continuando a puntare sul gas liquefatto che spesso arriva da Paesi antidemocratici non si riducono le emissioni di CO2.
Infine o termovalorizzatori. Nessuna opposizione ideologica ma occorre seguire le norme UE che prevedono inceneritori solo come penultimo gradino prima della discarica e solo dopo avere ridotto i rifiuti, recuperato, riciclato materia.
In Italia è invece spesso la scorciatoia messa al primo gradino del ciclo dei rifiuti.
Molti nostri compagni si chiedono se il 25 settembre valga davvero la pena andare a votare. Cosa direbbe a chi è incerto su questo punto.
È fondamentale andare a votare. Dopo aver analizzato i vari programmi al limite si sceglie il cosiddetto “meno peggio.” Altrimenti ci sarà sempre chi sceglierà al posto nostro e magari prevarranno proprio quelle forze politiche che mai avremmo voluto vedere vincere ma che lo faranno anche grazie alla nostra astensione. L’invito, quindi, non è a votare me ma di andare a votare.