Francesca Gronda e il suo anno trascorso al liceo
A dicembre dell’anno scorso la dott.ssa Gronda si aggiudicava il posto per lo Sportello di Supporto Psicologico e così era suo il compito di inaugurare il nuovo servizio.
L’avremmo volentieri vista confermata, ma lei ha vinto un concorso e ora entrerà nell’ASL con un contratto a tempo indeterminato: ci spiace per noi e ci fa piacere per lei.
Le abbiamo chiesto com’è andata questa esperienza.
Potresti farci un bilancio sulla esperienza avuta al liceo di Cossato?
Sul piano emotivo è stato un bel tornare casa in un luogo in cui mi sono sempre sentita molto bene quando ero studentessa. Dal punto di vista professionale posso dire di averla trovata un’esperienza molto formativa dal momento che è stato anche il mio primo incarico come psicologa scolastica.
Mi ha stupita quanto i ragazzi siano stati in grado di accogliere le mie proposte e di come ne abbiamo fatte altrettante a me. Ho trovato gli studenti molto pronti ad accettare o richiedere aiuto, mettersi in ascolto con molta educazione e capacità di mettersi in gioco.
Purtroppo, il sistema scuola è ancora un po’ poco pronto all’aiuto psicologico quindi secondo me c’è stata un’accoglienza nel sistema un po’ più scarsa rispetto a quello degli alunni. Credo che se invece tutto il sistema fosse stato accogliente rispetto alle proposte sarebbe andata ancora meglio. C’è da tenere presente però che si è trattato solo del primo anno in cui è stato messo a disposizione questo servizio. È sicuramente un aspetto da migliorare e migliorabile. Per sistema intendo tutto quello che c’è oltre gli studenti.
Cosa avrebbe dovuto fare il sistema e quali consigli daresti alla scuola in luce di ciò?
C’è da dire innanzitutto che il covid non ha permesso di trovarsi in presenza e di conseguenza di farmi conoscere, cosa che poteva avvenire anche solo camminando nei corridoi della scuola, senza necessariamente uno sportello. Nonostante l’online sia andato bene, la presenza è un’altra cosa.
Per quanto riguarda i consigli, creare degli spazi non solo per gli alunni, ai quali erano predisposte delle ore, ma anche per i professori può essere un’idea visto che in questo caso l’unica alternativa era fare una richiesta specifica. Dedicare momenti in cui presidi, professori e anche collaboratori scolastici possano venire per chiedere la qualunque sarebbe fondamentale.
Secondo me sarebbero venuti più docenti o, perché no, anche le segretarie.
Per concludere, cosa puoi dire ancora agli studenti?
Quest’anno ho riscontrato nel 99% delle persone che ho incontrato una fatica a ragionare su se stessi, a vedere le risorse che si hanno e le capacità che si possiedono. Lo psicologo serve anche a questo: quando uno vede tutto nero e si sente perso. Dall’altro lato cerco anche di incoraggiare un ragionamento indipendente dal momento che ognuno di noi ha delle capacità che gli permetteranno di vivere il futuro, basta solo ricordarselo. Questo è stato appunto uno degli aspetti su cui più ho lavorato quest’anno durante i colloqui.
Non mi resta che ringraziare Francesca Gronda e augurarle un grande in bocca al lupo per l’avvenire e tutti quelli che sono i suoi progetti. Grazie.
Nei prossimi giorni sarà nominato/a il nuovo psicologo.
Anna Colpo