Il racconto di un’esperienza Special

Fantastimagnifico: faccio mio il commento di uno degli atleti protagonisti di questo weekend speciale che è appena terminato a Biella, animato dalle gare organizzate degli Special Olympics. Tre giorni che hanno regalato, a chi come me ha partecipato, emozioni, sorrisi e risate. Insieme a me anche altri trenta ragazzi e ragazze del liceo hanno lavorato come volontari, e ognuno di noi è tornato a casa con qualcosa in più.

Per me è stato un week end ricco di emozioni, a volte anche da occhi lucidi, alla scoperta di nuovi punti di vista e alla conoscenza di nuove persone: nonostante la necessità di misurarsi con qualche cosa ce mi portava fuori dalla mia comfort zone, ho capito che la cosa principale era rimanere se stessi e non cambiare per le persone che avevi davanti, ma semplicemente essere disponibile quando ce n’era bisogno.

Sabato mattina appena sono arrivata al bocciodromo Federica una delle atlete e mi ha abbracciata, un gesto apparentemente semplice, ma al quale non siamo più abituati, e ci sorprende ricevere: Federica per tutto il week end voleva che stessi con lei a tal punto di arrivare a prendermi e portarmi via a fare qualcos’altro rispetto a quello che avrei dovuto.

Ho sperimentato cosa siano l’educazione e il riconoscimento grazie ad un altro signore che ad ogni piccolo gesto io facessi per lui immediatamente rispondeva: “grazie signorina”. Un ringraziamento che ripeteva continuamente, anche se probabilmente sono io che dovrei dire grazie e lui e tutti gli altri atleti, che mi hanno regalato una parte di loro stessi e del loro mondo.

Si è instaurato in poco tempo un bel rapporto non solo con loro, ma anche con gli altri volontari e arbitri con i quali si è condiviso il week end intero o anche solo un pomeriggio: non importava l’età o chi eri e perché fossi lì, l’importante era avere il sorriso e tanta voglia di fare.

Giudi