Bilancio di un anno che avremmo voluto diverso
Che l’anno scolastico appena passato non sia stato uno dei più semplici è chiaro a tutti: oltre alla solita pressione scolastica e si è aggiunto anche un senso di paura a mano a mano divento sempre più fastidioso da gestire e soffocante specialmente, anche se forse questo giudizio non è proprio imparziale, per noi studenti.
La scorsa settimana è stato inoltrato ad ogni gruppo classe un nostro questionario per tirare un po’ le fila, valutare quest’anno e considerare, a conti fatti, cosa è stato negativo e cosa meno. Hanno risposto oltre 200 studenti.
A giudicare dai dati sembra proprio che, a differenza di come si sono mosse molte altre scuole del biellese, la scelta fatta dal nostro istituto di organizzare la DDI mantenendo la classi intere e facendole seguire le lezioni in presenza a giorni alterni sia stata apprezzata.
Riflettendoci bene, la divisione della classe in ordine alfabetico probabilmente non sarebbe stata gradita dai ragazzi e neppure l’eccessivo numero di test che, di conseguenza, si sarebbero accumulati per settimana.
Fra tutte le difficoltà che gli ‘abitanti’ del nostro liceo hanno avuto, perché si parla anche di docenti, le più votate sono in ordine: noia e difficoltà di restare concentrati durante le lezioni online (ben il 48,8%), eccessiva quantità di lavoro assegnato (46,4%) e perdita di motivazione verso lo studio (42,7%). Abbiamo riscontrato però che l’eccessivo carico di lavoro si è fatto sentire in ogni classe, ma con maggiore peso però nel triennio: infatti, a causa del recupero orario, gli studenti hanno avuto qualche difficoltà in più, specialmente nelle settimane prima delle attesissime vacanze natalizie.
I fattori più positivi che hanno contribuito invece a non farci affondare in questo profondo mare di studio sono sicuramente, con oltre il 56% dei voti, la posticipazione della sveglia e, di seguito, la riduzione dell’orario mattutino, nonostante quello pomeridiano sia inevitabilmente aumentato.
Ognuno nel suo piccolo ha cercato di trovare una sua stabilità nella quotidianità di questo anno così inconsueto e anche a scuola si è tentato di fare lo stesso: dalle risposte libere emergono rimproveri, ma generalmente isolati. Molti, riflettendo, affermano che la situazione è stata così variabile che fare altrimenti sarebbe stato davvero impossibile.
In fine, certo è anche che nessuno si è sbilanciato troppo azzardando un grande ottimismo per il futuro e il ritorno alla normalità. Scaramanzia? Io credo di sì.
NM